Mostra micologica virtuale dei principali funghi che crescono sul legno
Orto e Museo Botanico 9 Novembre 2020![](https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/2020_11_10-mostra-funghi-virtuale-4-e1604925008256.jpg)
Mostra micologica. Esposizione virtuale dei principali funghi che crescono sul legno
A causa della chiusura al pubblico abbiamo dovuto annullare la mostra micologica prevista in novembre all’Orto Botanico.
Il materiale e le informazioni raccolti sono comunque stati rielaborati e messi a disposizione in una mostra virtuale. Ci auguriamo che possa suscitare curiosità verso un gruppo di funghi poco conosciuti, nell’attesa di poter riaprire l’Orto Botanico dell’Università di Pisa ai visitatori.
Organizzazione della mostra a cura di Roberto Narducci (Aster Natura Toscana) e dello staff del Museo Botanico.
![1_Abortiporus biennis 1 Abortiporus biennis (Bull.) Singer CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello è composto da vari lobi sovrapposti e misura al massimo 15-20 cm di diametro. La superficie è vellutata di color ocra-brunastro con i margini più chiari. Presenta tubuli, corti, con pori irregolari, angoloso-dedaleiformi, lacerati, biancastri, da cui negli esemplari immaturi vengono emesse goccioline rossastre; l'imenio ha tendenza a macchiarsi di ocra-rossastro alla manipolazione. Lo stipite, quando presente, è rudimentale centrale o eccentrico. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo, con Cotylidia pannosa (Sowerby) D.A.Reid, che però ha la parte centrale del corpo fruttifero più chiara e imenio più o meno liscio, o Thelephora caryophyllea (Schaeff.) Pers., dal portamento più esile e con imenio liscio, però entrambe con imenio non poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: i corpi fruttiferi si sviluppano alla base di latifoglie, soprattutto su legno molto degradato, talvolta su detriti. Comune nei parchi cittadini.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/1_Abortiporus-biennis-1.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Abortiporus biennis (Bull.) Singer CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello è composto da vari lobi sovrapposti e misura al massimo 15-20 cm di diametro. La superficie è vellutata di color ocra-brunastro con i margini più chiari. Presenta tubuli, corti, con pori irregolari, angoloso-dedaleiformi, lacerati, biancastri, da cui negli esemplari immaturi vengono emesse goccioline rossastre; l’imenio ha tendenza a macchiarsi di ocra-rossastro alla manipolazione. Lo stipite, quando presente, è rudimentale centrale o eccentrico. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo, con Cotylidia pannosa (Sowerby) D.A.Reid, che però ha la parte centrale del corpo fruttifero più chiara e imenio più o meno liscio, o Thelephora caryophyllea (Schaeff.) Pers., dal portamento più esile e con imenio liscio, però entrambe con imenio non poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: i corpi fruttiferi si sviluppano alla base di latifoglie, soprattutto su legno molto degradato, talvolta su detriti. Comune nei parchi cittadini.
![2_Auricularia auricula-judae Auricularia auricula-judae (Bull.) Quél. Orecchio di Giuda CARATTERI IDENTIFICATIVI: il corpo fruttifero raggiunge 6-8 cm di diametro, è a forma di orecchio, solitamente sessile, di consistenza più o meno molle ma tenace, di colore bruno-scuro, bruno-dattero. La superficie esterna è opaca, pubescente, venosa, rugosa, mentre quella interna (parte fertile) è lucida, liscia o leggermente venata. La carne è elastica, diventa dura e fragile a tempo secco, per riprendere con l’umidità la precedente consistenza. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Specie simile è Auricularia mesenterica (Dicks.) Pers., che differisce per uno sviluppo più aderente al substrato di crescita, per avere la superficie esterna dei carpofori villosa e zonata e la parte fertile a riflessi violacei. Potrebbe essere confusa anche con Schizophyllum amplum (Lév.) Nakasone, di dimensioni inferiori e con la parte esterna “dell'orecchio” biancastra e finemente tomentosa. DOVE E QUANDO CRESCE: Frequente e abbondante nei periodi piovosi, si sviluppa su legno degradato di sambuco e/o altre latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/2_Auricularia-auricula-judae.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Auricularia auricula-judae (Bull.) Quél. Orecchio di Giuda CARATTERI IDENTIFICATIVI: il corpo fruttifero raggiunge 6-8 cm di diametro, è a forma di orecchio, solitamente sessile, di consistenza più o meno molle ma tenace, di colore bruno-scuro, bruno-dattero. La superficie esterna è opaca, pubescente, venosa, rugosa, mentre quella interna (parte fertile) è lucida, liscia o leggermente venata. La carne è elastica, diventa dura e fragile a tempo secco, per riprendere con l’umidità la precedente consistenza. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Specie simile è Auricularia mesenterica (Dicks.) Pers., che differisce per uno sviluppo più aderente al substrato di crescita, per avere la superficie esterna dei carpofori villosa e zonata e la parte fertile a riflessi violacei. Potrebbe essere confusa anche con Schizophyllum amplum (Lév.) Nakasone, di dimensioni inferiori e con la parte esterna “dell’orecchio” biancastra e finemente tomentosa. DOVE E QUANDO CRESCE: Frequente e abbondante nei periodi piovosi, si sviluppa su legno degradato di sambuco e/o altre latifoglie.
![3_Bjerkandera adusta 001 Bjerkandera adusta (Willd.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi, annuali, possono essere resupinati o a mensola, isolati o imbricati, talvolta fusi lateralmente. Singolarmente di 2-3 cm di larghezza possono ricoprire estese aree dei tronchi. Il colore della superficie sterile dei corpi fruttiferi, se presente, è irsuta, zonata, di colore ocraceo-brunastro alternato a grigio scuro, con il margine ondulato più chiaro o biancastro nelle forme resupinate. Presenta tubuli corti (1-2 mm) e superficie poroide grigia, con pori da rotondeggianti a angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la superficie sterile con entità del genere Stereum, che però presentano imenio liscio, e/o con altre Polyporaceae, ma la colorazione grigia dei pori la diversifica nettamente. Nelle forme molto immature è inoltre simile a Kretzschmaria deusta (Hoffm.) P.M.D.Martin, un ascomicete parassita di diverse latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa sia su piante deperenti come parassita che su rami e tronchi a terra di latifoglie, raramente su conifere.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/3_Bjerkandera-adusta-001.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Bjerkandera adusta (Willd.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi, annuali, possono essere resupinati o a mensola, isolati o imbricati, talvolta fusi lateralmente. Singolarmente di 2-3 cm di larghezza possono ricoprire estese aree dei tronchi. Il colore della superficie sterile dei corpi fruttiferi, se presente, è irsuta, zonata, di colore ocraceo-brunastro alternato a grigio scuro, con il margine ondulato più chiaro o biancastro nelle forme resupinate. Presenta tubuli corti (1-2 mm) e superficie poroide grigia, con pori da rotondeggianti a angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la superficie sterile con entità del genere Stereum, che però presentano imenio liscio, e/o con altre Polyporaceae, ma la colorazione grigia dei pori la diversifica nettamente. Nelle forme molto immature è inoltre simile a Kretzschmaria deusta (Hoffm.) P.M.D.Martin, un ascomicete parassita di diverse latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa sia su piante deperenti come parassita che su rami e tronchi a terra di latifoglie, raramente su conifere.
![4_Cellulariella warnieri 2 Cellulariella warnieri (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, privi di gambo, con dimensioni fino a 30-40 cm di lunghezza, 10-15 cm di larghezza e 2-4 cm di spessore all'attaccatura con il legno. La superficie superiore è rugosa, bitorzoluta e presenta zonature concentriche, di colore crema-biancastro con la parte centrale più scura, fino ad assumere colorazioni brunastre; inizialmente è vellutata poi nello sviluppo perde questo carattere. La parte inferiore ha colorazioni da crema-ocraceo fino a marrone chiaro ed è a lamelle. Queste risultano fitte e spesse nella prima fase di sviluppo per ramificarsi, soprattutto vicino al punto di attacco con il legno, e diventare più fini nella fase finale di crescita. La carne ha consistenza legnoso-suberosa, è biancastra e presenta odore gradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Lenzites betulinus (L.) Fr. e Daedalea quercina (L.) Pers., specie parassita che presenta il bordo del carpoforo più spesso e imenio irregolare, con pori che vanno da sinuoso-dedaleiformi a lamellati. DOVE E QUANDO CRESCE: è specie termofila e si sviluppa come saprofita su tronchi di pioppi e querce. In Toscana si ritrova soprattutto nelle aree lungo la costa tirrenica.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/4_Cellulariella-warnieri-2.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Cellulariella warnieri (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, privi di gambo, con dimensioni fino a 30-40 cm di lunghezza, 10-15 cm di larghezza e 2-4 cm di spessore all’attaccatura con il legno. La superficie superiore è rugosa, bitorzoluta e presenta zonature concentriche, di colore crema-biancastro con la parte centrale più scura, fino ad assumere colorazioni brunastre; inizialmente è vellutata poi nello sviluppo perde questo carattere. La parte inferiore ha colorazioni da crema-ocraceo fino a marrone chiaro ed è a lamelle. Queste risultano fitte e spesse nella prima fase di sviluppo per ramificarsi, soprattutto vicino al punto di attacco con il legno, e diventare più fini nella fase finale di crescita. La carne ha consistenza legnoso-suberosa, è biancastra e presenta odore gradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Lenzites betulinus (L.) Fr. e Daedalea quercina (L.) Pers., specie parassita che presenta il bordo del carpoforo più spesso e imenio irregolare, con pori che vanno da sinuoso-dedaleiformi a lamellati. DOVE E QUANDO CRESCE: è specie termofila e si sviluppa come saprofita su tronchi di pioppi e querce. In Toscana si ritrova soprattutto nelle aree lungo la costa tirrenica.
![5_Ceriporius squamosus Cerioporus squamosus (Huds.) Quél. CARATTERI IDENTIFICATIVI: si sviluppa a forma di ventaglio e può raggiungere e talvolta superare i 30 cm di diametro, con uno spessore fino a 4-5 cm nella zona dello stipite. La superficie è di colore variabile dall'ocraceo al marrone ed è ricoperta radialmente da squame più scure. La parte fertile è costituita da tubuli decorrenti sul gambo di colore biancastro o crema con pori concolori, ampi irregolarmente angolosi. Il gambo è corto, sodo, eccentrico e più grosso in alto che alla base, la quale è ricoperta da fioccosità, tende all'annerimento con l'età e alla manipolazione. La carne è inizialmente tenera, poi presto dura e stopposa, con odore e sapore di farina e/o erba. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr., che presenta tubuli corti, bianco-crema, decorrenti sul gambo, con pori angolosi, allungati radialmente e/ poligonali, concolori ai tubuli. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa prevalentemente in aree planiziali, in esemplari sovrapposti su tronchi, grossi rami, o alla base di latifoglie come parassita, continuando a fruttificare per lungo tempo anche come saprofita dopo la morte dell'ospite.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/5_Ceriporius-squamosus.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Cerioporus squamosus (Huds.) Quél. CARATTERI IDENTIFICATIVI: si sviluppa a forma di ventaglio e può raggiungere e talvolta superare i 30 cm di diametro, con uno spessore fino a 4-5 cm nella zona dello stipite. La superficie è di colore variabile dall’ocraceo al marrone ed è ricoperta radialmente da squame più scure. La parte fertile è costituita da tubuli decorrenti sul gambo di colore biancastro o crema con pori concolori, ampi irregolarmente angolosi. Il gambo è corto, sodo, eccentrico e più grosso in alto che alla base, la quale è ricoperta da fioccosità, tende all’annerimento con l’età e alla manipolazione. La carne è inizialmente tenera, poi presto dura e stopposa, con odore e sapore di farina e/o erba. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr., che presenta tubuli corti, bianco-crema, decorrenti sul gambo, con pori angolosi, allungati radialmente e/ poligonali, concolori ai tubuli. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa prevalentemente in aree planiziali, in esemplari sovrapposti su tronchi, grossi rami, o alla base di latifoglie come parassita, continuando a fruttificare per lungo tempo anche come saprofita dopo la morte dell’ospite.
![6_Ceriporius varius Cerioporus varius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello misura al massimo 6-7 cm, dapprima è convesso poi piano depresso, liscio, legnoso già nelle prime fasi di sviluppo con colore variabile da ocra giallo a fulvo- giallastro, il margine è sottile, lobato. Presenta tubuli, corti, decorrenti sul gambo, inizialmente bianchi poi giallastri, con pori piccoli, rotondi concolori ai tubuli. Il gambo è duro, liscio, centrale o eccentrico, biancastro in alto e nero tomentoso alla base. La carne è legnosa, biancastro-ocracea, priva di odore e sapore particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la caratteristica colorazione nera alla base del gambo con Picipes melanopus (Pers.) Fr. o P. badius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko, che però sono molto più robusti. Picipes melanopus cresce solitamente su radici interrate, mentre P. badius si sviluppa come parassita su piante vive. DOVE E QUANDO CRESCE: le fruttificazioni si sviluppano su rami e tronchi a terra di latifoglie, soprattutto su legno di faggio, in estate-autunno.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/6_Ceriporius-varius.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Cerioporus varius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello misura al massimo 6-7 cm, dapprima è convesso poi piano depresso, liscio, legnoso già nelle prime fasi di sviluppo con colore variabile da ocra giallo a fulvo- giallastro, il margine è sottile, lobato. Presenta tubuli, corti, decorrenti sul gambo, inizialmente bianchi poi giallastri, con pori piccoli, rotondi concolori ai tubuli. Il gambo è duro, liscio, centrale o eccentrico, biancastro in alto e nero tomentoso alla base. La carne è legnosa, biancastro-ocracea, priva di odore e sapore particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la caratteristica colorazione nera alla base del gambo con Picipes melanopus (Pers.) Fr. o P. badius (Pers.) Zmitr. & Kovalenko, che però sono molto più robusti. Picipes melanopus cresce solitamente su radici interrate, mentre P. badius si sviluppa come parassita su piante vive. DOVE E QUANDO CRESCE: le fruttificazioni si sviluppano su rami e tronchi a terra di latifoglie, soprattutto su legno di faggio, in estate-autunno.
![7_Cerrena unicolor 2 Cerrena unicolor (Bull.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi di 10-15 cm, annuali, sessili, sottili con margine ripiegato, riuniti i piccoli gruppi e imbricati, con superficie sterile irsuta e percorsa da solchi e zonature, di color bruno, bruno rossastro alternate a bande grigio-verdastro. I tubuli sono corti, inizialmente irregolarmente rotondeggianti poi dedaloidi e/o labirintiformi negli esemplari maturi, il colore della superficie poroide è grigiastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie dei generi Trametes o Stereum; le prime hanno maggior spessore e superficie dell'imenio più regolare, mentre le seconde hanno l'imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: saprofita o debole parassita, si sviluppa in estate-autunno su rami e ceppaie di latifoglie varie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/7_Cerrena-unicolor-2.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Cerrena unicolor (Bull.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi di 10-15 cm, annuali, sessili, sottili con margine ripiegato, riuniti i piccoli gruppi e imbricati, con superficie sterile irsuta e percorsa da solchi e zonature, di color bruno, bruno rossastro alternate a bande grigio-verdastro. I tubuli sono corti, inizialmente irregolarmente rotondeggianti poi dedaloidi e/o labirintiformi negli esemplari maturi, il colore della superficie poroide è grigiastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie dei generi Trametes o Stereum; le prime hanno maggior spessore e superficie dell’imenio più regolare, mentre le seconde hanno l’imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: saprofita o debole parassita, si sviluppa in estate-autunno su rami e ceppaie di latifoglie varie.
![8_Coriolopsis gallica Coriolopsis gallica (Fr.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili, imbricati o talvolta resupinati che possono raggiungere una lunghezza di 10-15 cm per 5-7 cm di larghezza e 1-1,5 cm di spessore. La superficie superiore è tomentosa, irsuta, zonata con colorazioni brunastre o ocracee. I tubuli sono monostratificati di color bruno chiaro, mentre la superficie poroide è bruna con tendenza ad annerire alla manipolazione e presenta pori più o meno irregolari, angoloso-allungati. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Trametes trogii Berk., che però non annerisce con idrossido di potassio (KOH) come C. gallica. DOVE E QUANDO CRESCE: cresce tutto l'anno su legno di latifoglie, con preferenza per salici e pioppi. Si tratta di un saprofita che in alcuni casi si comporta da debole parassita.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/8_Coriolopsis-gallica.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Coriolopsis gallica (Fr.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili, imbricati o talvolta resupinati che possono raggiungere una lunghezza di 10-15 cm per 5-7 cm di larghezza e 1-1,5 cm di spessore. La superficie superiore è tomentosa, irsuta, zonata con colorazioni brunastre o ocracee. I tubuli sono monostratificati di color bruno chiaro, mentre la superficie poroide è bruna con tendenza ad annerire alla manipolazione e presenta pori più o meno irregolari, angoloso-allungati. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Trametes trogii Berk., che però non annerisce con idrossido di potassio (KOH) come C. gallica. DOVE E QUANDO CRESCE: cresce tutto l’anno su legno di latifoglie, con preferenza per salici e pioppi. Si tratta di un saprofita che in alcuni casi si comporta da debole parassita.
![9_Daedaleopsis confragosa 002 Daedaleopsis confragosa (Bolton) J.Schröt. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta fruttificazioni sessili, cioè senza gambo, singole e plurime, di forma semicircolare semicircolari, talvolta con il margine ripiegato, con diametro di 10-15 cm e spessore fino a 4 cm. La superficie è lucida, butterata e zonata, di colore ocra-brunastro o rossastro, con il margine più chiaro. L'imenio è variabile presentando sia pori rotondeggianti più o meno regolari o labirintiformi e fino ad essere lamellato, di colore prima grigiastro poi ocraceo-bruno. La carne è di consistenza legnosa priva di odore e sapore particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Dedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer, che si differenzia per colorazioni più rossastre è imenio lamellato. Un'altra specie vicina è Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva, che ha pori esagonali e cresce su querce in area mediterranea. Potrebbe essere confusa anche con Daedalea quercina (L.) Pers., che ha carpofori di dimensioni maggiori e di sezione triangolare. DOVE E QUANDO CRESCE: specie annuale, si sviluppa su legno morto di varie latifoglie, quali querce, castagni, pioppi, ciliegi, salici, noccioli, ecc.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/9_Daedaleopsis-confragosa-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Daedaleopsis confragosa (Bolton) J.Schröt. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta fruttificazioni sessili, cioè senza gambo, singole e plurime, di forma semicircolare semicircolari, talvolta con il margine ripiegato, con diametro di 10-15 cm e spessore fino a 4 cm. La superficie è lucida, butterata e zonata, di colore ocra-brunastro o rossastro, con il margine più chiaro. L’imenio è variabile presentando sia pori rotondeggianti più o meno regolari o labirintiformi e fino ad essere lamellato, di colore prima grigiastro poi ocraceo-bruno. La carne è di consistenza legnosa priva di odore e sapore particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Dedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer, che si differenzia per colorazioni più rossastre è imenio lamellato. Un’altra specie vicina è Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva, che ha pori esagonali e cresce su querce in area mediterranea. Potrebbe essere confusa anche con Daedalea quercina (L.) Pers., che ha carpofori di dimensioni maggiori e di sezione triangolare. DOVE E QUANDO CRESCE: specie annuale, si sviluppa su legno morto di varie latifoglie, quali querce, castagni, pioppi, ciliegi, salici, noccioli, ecc.
![10_Daedaleopsis nitida 002 Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono pluriennali, possono raggiungere il diametro di 10-15 cm, senza gambo, a mensola di forma semicircolare e a sezione più o meno triangolare, con margini spessi, ottusi. Talvolta si ritrovano più esemplari concresciuti e saldati tra loro. La superficie superiore è liscia, quasi laccata a maturazione, inizialmente grigiastra poi man mano più scura e fino a nerastra con margine bruno-rosso. I tubuli sono monostratificati e hanno pori regolari, angolosi, prevalentemente esagonali, di colore bruno. Ha carne molto dura senza odori particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: unica nel suo genere per i pori esagonali potrebbe essere confusa a prima vista con Neofavolus alveolaris (DC.) Sotome & T.Hatt., per gli ampi pori poligonali allineati radialmente, ma di ben diverse caratteristiche morfologiche (cappello squamoso e giallo-aranciato) e consistenza morbida del carpoforo. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su grossi rami di querce, soprattutto su lecci e in area mediterranea.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/10_Daedaleopsis-nitida-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono pluriennali, possono raggiungere il diametro di 10-15 cm, senza gambo, a mensola di forma semicircolare e a sezione più o meno triangolare, con margini spessi, ottusi. Talvolta si ritrovano più esemplari concresciuti e saldati tra loro. La superficie superiore è liscia, quasi laccata a maturazione, inizialmente grigiastra poi man mano più scura e fino a nerastra con margine bruno-rosso. I tubuli sono monostratificati e hanno pori regolari, angolosi, prevalentemente esagonali, di colore bruno. Ha carne molto dura senza odori particolari. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: unica nel suo genere per i pori esagonali potrebbe essere confusa a prima vista con Neofavolus alveolaris (DC.) Sotome & T.Hatt., per gli ampi pori poligonali allineati radialmente, ma di ben diverse caratteristiche morfologiche (cappello squamoso e giallo-aranciato) e consistenza morbida del carpoforo. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su grossi rami di querce, soprattutto su lecci e in area mediterranea.
![11_Daldinia concentrica Daldinia concentrica (Bolton) Ces. & De Not. Torta di re Alfredo CARATTERI IDENTIFICATIVI: questo particolare ascomicete presenta corpi fruttiferi con diametro di 3-8 cm, emisferici o subglobosi, sessili, di colore dal bruno-rossastro fino al nero. Negli esemplari maturi la superficie esterna si presenta ruvida per una finissima punteggiatura di colore bruno-nerastro. Alla sezione si evidenzia lo stroma (strato), che è costituito da cerchi concentrici alternati grigio argentei e nerastri. A maturazione il fungo espelle le spore come “proiettili”, lanciandole nell'aria per meglio favorire l'allontanamento e la riproduzione della specie. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Daldinia vernicosa Ces. & De Not., che presenta corpi fruttiferi di dimensioni inferiori (2-4 cm), di forma globuloso-allungata e/o claviforme, provvista quasi come di una specie di stipite e di consistenza meno dura. DOVE E QUANDO CRESCE: la specie, rara in altri contesti ambientali, è molto comune nelle aree della costa tirrenica e in special modo nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Si sviluppa, dalla primavera all’autunno, nelle zone umide, lame, su vetusti tronchi di frassino e saltuariamente su altre latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/11_Daldinia-concentrica.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Daldinia concentrica (Bolton) Ces. & De Not. Torta di re Alfredo CARATTERI IDENTIFICATIVI: questo particolare ascomicete presenta corpi fruttiferi con diametro di 3-8 cm, emisferici o subglobosi, sessili, di colore dal bruno-rossastro fino al nero. Negli esemplari maturi la superficie esterna si presenta ruvida per una finissima punteggiatura di colore bruno-nerastro. Alla sezione si evidenzia lo stroma (strato), che è costituito da cerchi concentrici alternati grigio argentei e nerastri. A maturazione il fungo espelle le spore come “proiettili”, lanciandole nell’aria per meglio favorire l’allontanamento e la riproduzione della specie. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Daldinia vernicosa Ces. & De Not., che presenta corpi fruttiferi di dimensioni inferiori (2-4 cm), di forma globuloso-allungata e/o claviforme, provvista quasi come di una specie di stipite e di consistenza meno dura. DOVE E QUANDO CRESCE: la specie, rara in altri contesti ambientali, è molto comune nelle aree della costa tirrenica e in special modo nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Si sviluppa, dalla primavera all’autunno, nelle zone umide, lame, su vetusti tronchi di frassino e saltuariamente su altre latifoglie.
![12_Favolaschia calocera Favolaschia calocera R.Heim CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi interamente di colore arancio brillante con cappello di dimensioni di 1-2 cm, con cappello esiguo, a piccole gobbe che rivelano la forma e dimensione delle sottostanti cavità che costituiscono la parte fertile. L'imenio è infatti costituito da “fori” più o meno ellittici, grandi rispetto al diametro del cappello, che ricordano i pori delle poliporacee, contornati da una pruina biancastra. Il gambo, di lunghezza leggermente inferiore al diametro del cappello è ricurvo, eccentrico e si innesta vicino al bordo del cappello. La carne è quasi inesistente e i carpofori non presentano particolari odori e/o sapori. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: inconfondibile per forma, dimensioni e colore. DOVE E QUANDO CRESCE: Cresce in colonie costituite di numerosi esemplari a crescita ravvicinata su tronchi e rami in decomposizione.. NOTA: Nonostante all’aspetto possa apparire una poliporacea, questa specie è attualmente inquadrata tra gli agarici nella famiglia delle Mycenaceae. Il fungo venne descritto nel 1945 per il Madagascar ed è stato ritrovato in seguito nel continente asiatico, in quello australiano e in altri paesi. In Italia è segnalato a partire dal 2002. Si tratta di una specie saprofita di origine tropicale si è diffuso probabilmente con il legname d'importazione.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/12_Favolaschia-calocera.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Favolaschia calocera R.Heim CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi interamente di colore arancio brillante con cappello di dimensioni di 1-2 cm, con cappello esiguo, a piccole gobbe che rivelano la forma e dimensione delle sottostanti cavità che costituiscono la parte fertile. L’imenio è infatti costituito da “fori” più o meno ellittici, grandi rispetto al diametro del cappello, che ricordano i pori delle poliporacee, contornati da una pruina biancastra. Il gambo, di lunghezza leggermente inferiore al diametro del cappello è ricurvo, eccentrico e si innesta vicino al bordo del cappello. La carne è quasi inesistente e i carpofori non presentano particolari odori e/o sapori. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: inconfondibile per forma, dimensioni e colore. DOVE E QUANDO CRESCE: Cresce in colonie costituite di numerosi esemplari a crescita ravvicinata su tronchi e rami in decomposizione.. NOTA: Nonostante all’aspetto possa apparire una poliporacea, questa specie è attualmente inquadrata tra gli agarici nella famiglia delle Mycenaceae. Il fungo venne descritto nel 1945 per il Madagascar ed è stato ritrovato in seguito nel continente asiatico, in quello australiano e in altri paesi. In Italia è segnalato a partire dal 2002. Si tratta di una specie saprofita di origine tropicale si è diffuso probabilmente con il legname d’importazione.
![13_Fistulina hepatica Fistulina hepatica (Schaeff.) With. Lingua di bue CARATTERI IDENTIFICATIVI: il corpo fruttifero è inizialmente globoso, aderente al substrato di crescita, poi reniforme o spatolato, fino a raggiungere i 15-20 cm, con uno spessore di 3-4 cm. La parte superiore è di colore rosso, rosso-fegato, prima elastica poi gelatinosa. La parte inferiore è composta da tubuli molto corti gialli poi rossastri, con pori giallognoli che scuriscono se toccati. Il gambo, se presente, è duro e corto, laterale. La carne è fibrosa, rossastra con venature più chiare e secerne un liquido rosso. Ha odore gradevole e sapore acidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è un fungo facilmente identificabile per la forma, il colore e la matrice di crescita. Potrebbe essere confuso da raccoglitori inesperti con il tossico Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill (vedi scheda) o anche con esemplari giovani di Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst., che però presenta la superficie del cappello ispida, feltrata, bruno-fulvo, di colore brunastro. DOVE E QUANDO CRESCE: Si sviluppa prevalentemente su tronchi di vecchi castagni o meno frequentemente su querce.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/13_Fistulina-hepatica.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fistulina hepatica (Schaeff.) With. Lingua di bue CARATTERI IDENTIFICATIVI: il corpo fruttifero è inizialmente globoso, aderente al substrato di crescita, poi reniforme o spatolato, fino a raggiungere i 15-20 cm, con uno spessore di 3-4 cm. La parte superiore è di colore rosso, rosso-fegato, prima elastica poi gelatinosa. La parte inferiore è composta da tubuli molto corti gialli poi rossastri, con pori giallognoli che scuriscono se toccati. Il gambo, se presente, è duro e corto, laterale. La carne è fibrosa, rossastra con venature più chiare e secerne un liquido rosso. Ha odore gradevole e sapore acidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è un fungo facilmente identificabile per la forma, il colore e la matrice di crescita. Potrebbe essere confuso da raccoglitori inesperti con il tossico Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill (vedi scheda) o anche con esemplari giovani di Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst., che però presenta la superficie del cappello ispida, feltrata, bruno-fulvo, di colore brunastro. DOVE E QUANDO CRESCE: Si sviluppa prevalentemente su tronchi di vecchi castagni o meno frequentemente su querce.
![14_Fomes fomentarius Fomes fomentarius (L.) Fr. Fungo dell'esca CARATTERI IDENTIFICATIVI: specie pluriennale che può raggiungere dimensioni di 30-40 cm di diametro ed un peso di 2-3 kg. Si presenta sessile, a forma di mensola o di zoccolo, di consistenza legnosa, con superficie superiore liscia, zonata con solchi conventrici ondulati, di colore grigio-bruno. I tubuli sono pluristratificati, lunghi fino a 5-6 mm, bruno ruggine, ricoperti da una pubescenza biancastra. I pori sono piccoli, rotondi, da bianco crema a brunastri. Il contesto (carne) è suberoso, duro, spesso 2-3 cm, brunastro, con odore di legno, gradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con alcuni funghi lignicoli mensoliformi o a zoccolo di cavallo di grosse dimensioni quali Phellinus igniarius (L.) Quél., Phellinus tremulae (Bondartsev) Bondartsev & P.N.Borisov e/o Fomitiporia robusta (P.Karst.) Fiasson & Niemelä che hanno la superficie superiore più scura e spesso fratturata. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su latifoglie viventi quali pioppo, platano, farnia per diversi anni, continuando la fruttificazione, per un certo periodo anche dopo il deperimento della pianta. NOTA: la specie riveste anche interesse antropologico. Parti del fungo sono state rinvenute in una sacca che portava con se Ötzi, l'Uomo del Similaun. Sappiamo infatti, anche da altre antiche testimonianze, che il fungo triturato veniva usato come emostatico e mescolato con salnitro forniva un’ottima esca per l’accensione del fuoco.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/14_Fomes-fomentarius.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fomes fomentarius (L.) Fr. Fungo dell’esca CARATTERI IDENTIFICATIVI: specie pluriennale che può raggiungere dimensioni di 30-40 cm di diametro ed un peso di 2-3 kg. Si presenta sessile, a forma di mensola o di zoccolo, di consistenza legnosa, con superficie superiore liscia, zonata con solchi conventrici ondulati, di colore grigio-bruno. I tubuli sono pluristratificati, lunghi fino a 5-6 mm, bruno ruggine, ricoperti da una pubescenza biancastra. I pori sono piccoli, rotondi, da bianco crema a brunastri. Il contesto (carne) è suberoso, duro, spesso 2-3 cm, brunastro, con odore di legno, gradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con alcuni funghi lignicoli mensoliformi o a zoccolo di cavallo di grosse dimensioni quali Phellinus igniarius (L.) Quél., Phellinus tremulae (Bondartsev) Bondartsev & P.N.Borisov e/o Fomitiporia robusta (P.Karst.) Fiasson & Niemelä che hanno la superficie superiore più scura e spesso fratturata. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su latifoglie viventi quali pioppo, platano, farnia per diversi anni, continuando la fruttificazione, per un certo periodo anche dopo il deperimento della pianta. NOTA: la specie riveste anche interesse antropologico. Parti del fungo sono state rinvenute in una sacca che portava con se Ötzi, l’Uomo del Similaun. Sappiamo infatti, anche da altre antiche testimonianze, che il fungo triturato veniva usato come emostatico e mescolato con salnitro forniva un’ottima esca per l’accensione del fuoco.
![15_Fomitiporia punctata Fomitiporia punctata (P.Karst.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, resupinati o pulvinati, di forma ovoidale o più allungata, presenta una superficie con ondulazioni e spesso le fruttificazioni sono unite tra loro ricoprendo anche superfici del legno di 40-50 cm di lunghezza per 10-15 cm di larghezza e spessore fino a 2 cm. I tubuli sono pluristratificati, tendenzialmente obliqui di color bruno cannella con pori molto piccoli, regolari, concolori ai tubuli, ricoperti da una pruina biancastra. I carpofori maturi talvolta tendono a fessurarsi in prossimità del margine. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: praticamente identica macroscopicamente a Fomitiporia pseudopunctata (A.David, Dequatre & Fiasson) Fiasson, che differisce solo per caratteri microscopici (ma non risulta presente in Toscana). DOVE E QUANDO CRESCE: è reperibile tutto l'anno su varie latifoglie anche in giardini e parchi.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/15_Fomitiporia-punctata.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fomitiporia punctata (P.Karst.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, resupinati o pulvinati, di forma ovoidale o più allungata, presenta una superficie con ondulazioni e spesso le fruttificazioni sono unite tra loro ricoprendo anche superfici del legno di 40-50 cm di lunghezza per 10-15 cm di larghezza e spessore fino a 2 cm. I tubuli sono pluristratificati, tendenzialmente obliqui di color bruno cannella con pori molto piccoli, regolari, concolori ai tubuli, ricoperti da una pruina biancastra. I carpofori maturi talvolta tendono a fessurarsi in prossimità del margine. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: praticamente identica macroscopicamente a Fomitiporia pseudopunctata (A.David, Dequatre & Fiasson) Fiasson, che differisce solo per caratteri microscopici (ma non risulta presente in Toscana). DOVE E QUANDO CRESCE: è reperibile tutto l’anno su varie latifoglie anche in giardini e parchi.
![16_Fomitiporia betulina Fomitopsis betulina (Bull.) B.K.Cui, M.L.Han & Y.C.Dai CARATTERI IDENTIFICATIVI: le fruttificazioni hanno inizialmente una forma più o meno globosa poi reniforme o a zoccolo, infine a mensola, sessili o con gambo appena accennato, con diametro maggiore fino 20-25 cm e spessore di 3-5 cm. La superficie superiore è bianco grigiastra o bruno chiara, liscia, rivestita da una fine pellicola che si screpola, in parte asportabile. Il margine del cappello è lobato, ondulato e ripiegato verso i pori, che sono piccoli, rotondeggianti, di colore prima bianco crema poi ocra a maturazione. I tubuli sono corti, monostratificati, asportabili dalla carne negli esemplari giovani, bianchi con toni gialli. La carne (contesto) è inizialmente soffice, suberosa, poi coriacea a maturazione, con odore profumato caratteristico e sapore acidulo-amarognolo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Fomes fomentarius (vedi scheda). DOVE E QUANDO CRESCE: presente tutto l'anno, su trochi e rami di betulle o raramente su faggi. NOTE: come per Fomes fomentarius, parti del fungo, per le proprietà ritenute curative, erano presenti nella “sacca di Ötzi”. Analisi fatte confermano oggi alcune sue proprietà anti-infiammatorie e antibatteriche. Le sue fruttificazioni sono colonizzate da numerosi artropodi, acari e insetti (più di 400 specie) che se ne cibano e vi si riproducono.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/16_Fomitiporia-betulina.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fomitopsis betulina (Bull.) B.K.Cui, M.L.Han & Y.C.Dai CARATTERI IDENTIFICATIVI: le fruttificazioni hanno inizialmente una forma più o meno globosa poi reniforme o a zoccolo, infine a mensola, sessili o con gambo appena accennato, con diametro maggiore fino 20-25 cm e spessore di 3-5 cm. La superficie superiore è bianco grigiastra o bruno chiara, liscia, rivestita da una fine pellicola che si screpola, in parte asportabile. Il margine del cappello è lobato, ondulato e ripiegato verso i pori, che sono piccoli, rotondeggianti, di colore prima bianco crema poi ocra a maturazione. I tubuli sono corti, monostratificati, asportabili dalla carne negli esemplari giovani, bianchi con toni gialli. La carne (contesto) è inizialmente soffice, suberosa, poi coriacea a maturazione, con odore profumato caratteristico e sapore acidulo-amarognolo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Fomes fomentarius (vedi scheda). DOVE E QUANDO CRESCE: presente tutto l’anno, su trochi e rami di betulle o raramente su faggi. NOTE: come per Fomes fomentarius, parti del fungo, per le proprietà ritenute curative, erano presenti nella “sacca di Ötzi”. Analisi fatte confermano oggi alcune sue proprietà anti-infiammatorie e antibatteriche. Le sue fruttificazioni sono colonizzate da numerosi artropodi, acari e insetti (più di 400 specie) che se ne cibano e vi si riproducono.
![17_Fomitopsis pinicola 001 Fomitopsis pinicola (Sw.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello semicircolare mensoliforme o talvolta a zoccolo con dimensioni fino a 30-40 cm di larghezza e spessore massimo di 12-15 cm; la superficie superiore è lucida, di colore inizialmente giallo arancio e laccata al margine, diviene poi più opaca e rugosa assumendo toni rossastri e/o marrone rossastri per annerire a sviluppo completato. I tubuli misurano lunghi 7-8 mm, sono dapprima bianco crema poi ocra bruni e hanno pori piccoli, rotondi, concolori. La carne è biancastra, prima coriacea poi legnosa con odore molto marcato come di muffa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la laccatura del cappello con specie del genere Ganoderma (vedi schede) e con Ischnoderma benzoinum (Wahlenb.) P.Karst. o Ischnoderma resinosum (Schrad.) P.Karst., che presentano peròla superficie del cappello tomentosa e hanno pori annerenti allo sfregamento. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno come saprofita o debole parassita su conifere, ritrovato raramente su betulle e/o altre latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/17_Fomitopsis-pinicola-001.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fomitopsis pinicola (Sw.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello semicircolare mensoliforme o talvolta a zoccolo con dimensioni fino a 30-40 cm di larghezza e spessore massimo di 12-15 cm; la superficie superiore è lucida, di colore inizialmente giallo arancio e laccata al margine, diviene poi più opaca e rugosa assumendo toni rossastri e/o marrone rossastri per annerire a sviluppo completato. I tubuli misurano lunghi 7-8 mm, sono dapprima bianco crema poi ocra bruni e hanno pori piccoli, rotondi, concolori. La carne è biancastra, prima coriacea poi legnosa con odore molto marcato come di muffa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso per la laccatura del cappello con specie del genere Ganoderma (vedi schede) e con Ischnoderma benzoinum (Wahlenb.) P.Karst. o Ischnoderma resinosum (Schrad.) P.Karst., che presentano peròla superficie del cappello tomentosa e hanno pori annerenti allo sfregamento. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno come saprofita o debole parassita su conifere, ritrovato raramente su betulle e/o altre latifoglie.
![18_Fuscoporia torulosa 001 Fuscoporia torulosa (Pers.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono sessili e pluriannuali, a forma di ventaglio e/o semicircolare più o meno regolare, possono presentarsi sia isolati che sovrapposti, con dimensioni fino a 40-50 cm di diametro, con spessore di 10-15 cm all'attaccatura con il substrato di sviluppo. La superficie superiore è solcata e gibbosa, talvolta ondulata, ricoperta da un tomento di colore bruno scuro o bruno-rossiccio. I tubuli sono pluristratificati con pori piccoli e rotondi di color cannella più o meno scuro. La carne è di color giallo-bruno-rossiccio, tenace e suberosa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è possibile fare confusione con i consimili Phellinus pini (Brot.) Pilát e/o Phellinus gilvus (Schwein.) Pat. , che presentano analoghe caratteristiche macroscopiche. P. pini, specie comune, si sviluppa esclusivamente su pino mentre il più raro e termofilo P. gilvus, ha dimensioni inferiori rispetto a F. torulosa (il cappello raggiunge mediamente 10-12 cm. di diametro), la superficie superioreche tende all'anerimento a maturazione e si sviluppa in prevalenza su latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: fungo parassita molto comune fruttifica tutto l'anno alla base sia di latifoglie che conifere in singoli o più esemplari sovrapposti.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/18_Fuscoporia-torulosa-001.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fuscoporia torulosa (Pers.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono sessili e pluriannuali, a forma di ventaglio e/o semicircolare più o meno regolare, possono presentarsi sia isolati che sovrapposti, con dimensioni fino a 40-50 cm di diametro, con spessore di 10-15 cm all’attaccatura con il substrato di sviluppo. La superficie superiore è solcata e gibbosa, talvolta ondulata, ricoperta da un tomento di colore bruno scuro o bruno-rossiccio. I tubuli sono pluristratificati con pori piccoli e rotondi di color cannella più o meno scuro. La carne è di color giallo-bruno-rossiccio, tenace e suberosa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è possibile fare confusione con i consimili Phellinus pini (Brot.) Pilát e/o Phellinus gilvus (Schwein.) Pat. , che presentano analoghe caratteristiche macroscopiche. P. pini, specie comune, si sviluppa esclusivamente su pino mentre il più raro e termofilo P. gilvus, ha dimensioni inferiori rispetto a F. torulosa (il cappello raggiunge mediamente 10-12 cm. di diametro), la superficie superioreche tende all’anerimento a maturazione e si sviluppa in prevalenza su latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: fungo parassita molto comune fruttifica tutto l’anno alla base sia di latifoglie che conifere in singoli o più esemplari sovrapposti.
![19_Fuscopostia fragilis Fuscopostia fragilis (Fr.) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, resupinate, sessili o talvolta con margine superiore ripiegato, riunite tra loro, imbricate e/o fuse lateralmente. Nella prima fase di sviluppo sono morbide e divengono gessose e fragili a maturazione. La superficie sterile e quella fertile sono più o meno concolori e assumono tonalità bianche e rossastre e diventano rosso scuro alla pressione come pure anche il contesto del fungo. I tubuli hanno uno spessore di 3-5 mm e i pori sono rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Calcipostia guttulata (Sacc.) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai, che però è specie pileata/pseudostipitata e secerne goccioline di liquido che essiccandosi formano macchie brune sulla superficie sterile. Anche Fuscopostia leucomallella (Murrill) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai è somigliante, ma ha toni crema-ocracei e non rossastri. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno di conifere soprattutto sulla superficie inferiore di tronchi o su ceppaie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/19_Fuscopostia-fragilis.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Fuscopostia fragilis (Fr.) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, resupinate, sessili o talvolta con margine superiore ripiegato, riunite tra loro, imbricate e/o fuse lateralmente. Nella prima fase di sviluppo sono morbide e divengono gessose e fragili a maturazione. La superficie sterile e quella fertile sono più o meno concolori e assumono tonalità bianche e rossastre e diventano rosso scuro alla pressione come pure anche il contesto del fungo. I tubuli hanno uno spessore di 3-5 mm e i pori sono rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Calcipostia guttulata (Sacc.) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai, che però è specie pileata/pseudostipitata e secerne goccioline di liquido che essiccandosi formano macchie brune sulla superficie sterile. Anche Fuscopostia leucomallella (Murrill) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai è somigliante, ma ha toni crema-ocracei e non rossastri. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno di conifere soprattutto sulla superficie inferiore di tronchi o su ceppaie.
![20_Ganoderma applanatum Ganoderma applanatum (Pers.) Pat. CARATTERI IDENTIFICATIVI: specie sessile, possiede un cappello mensoliforme con diametro che può superare i 50 cm, la superficie è rugosa, zonata, nodulosa e ricoperto da una dura crosta opaca, di colore variabile dall'ocra, al bruno, tabacco, cannella, nocciola, con margine ottuso più chiaro. I tubuli sono densi, stratificati, color bruno bruno-ruggine con pori piccoli, rotondeggianti, biancastri o nocciola, imbrunenti al tocco. La carne è bruna, buno-rossiccia, più scura presso i tubuli, di consistenza coriaceo-fibrosa, suberosa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: può essere confuso con Ganoderma adspersum (Schulzer) Donk, dal quale è di difficile separazione macroscopica, differendo soprattutto per caratteri strutturali interni e microscopici. Queste due specie si diversificano dagli altri Ganoderma per l'aspetto non laccato. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in prevalenza alla base di latifoglie viventi, anche dopo la morte della pianta. NOTA: i corpi fruttiferi di questo fungo spesso ospitano le larve del dittero Agathomya wankowiczi, la cui presenza è visibile per le galle che si formano nella parte fertile.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/20_Ganoderma-applanatum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Ganoderma applanatum (Pers.) Pat. CARATTERI IDENTIFICATIVI: specie sessile, possiede un cappello mensoliforme con diametro che può superare i 50 cm, la superficie è rugosa, zonata, nodulosa e ricoperto da una dura crosta opaca, di colore variabile dall’ocra, al bruno, tabacco, cannella, nocciola, con margine ottuso più chiaro. I tubuli sono densi, stratificati, color bruno bruno-ruggine con pori piccoli, rotondeggianti, biancastri o nocciola, imbrunenti al tocco. La carne è bruna, buno-rossiccia, più scura presso i tubuli, di consistenza coriaceo-fibrosa, suberosa. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: può essere confuso con Ganoderma adspersum (Schulzer) Donk, dal quale è di difficile separazione macroscopica, differendo soprattutto per caratteri strutturali interni e microscopici. Queste due specie si diversificano dagli altri Ganoderma per l’aspetto non laccato. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in prevalenza alla base di latifoglie viventi, anche dopo la morte della pianta. NOTA: i corpi fruttiferi di questo fungo spesso ospitano le larve del dittero Agathomya wankowiczi, la cui presenza è visibile per le galle che si formano nella parte fertile.
![21_Ganoderma lucidum Ganoderma lucidum (Leyss.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi, di forma circolare, semicircolare, reniforme e/o flabelliforme, misurano 8-15 cm., con spessore massimo di 2 cm; la superficie superiore è zonata o solcata, rivestita da un sottile strato resinoso, lucido, simile a vernice o lacca, di color variabile dall’ocra, rosso, porpora, marrone, fino a nerastro, con il margine biancastro o giallastro. I tubuli sono solitamente monostratificati, corti, ocracei, con pori inizialmente color crema, poi giallastri e bruno tabacco, viranti al bruno scuro se toccati. Il gambo è eccentrico o laterale, concolore al cappello, irregolarmente noduloso e/o bitorzoluto. La carne (contesto) è coriaceo, suberoso, biancastro o ocraceo, con odore e sapore amaro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con altri funghi laccati quali Ganoderma resinaceum Boud. (vedi scheda); G. pfeifferi Bres., che è solitamente sessile; G. carnosum Pat., di grandi dimensioni; G. valesiacum Boud., che si sviluppa in montagna su larici. DOVE E QUANDO CRESCE: specie comune,si sviluppa alla base di latifoglie o su radici interrate. NOTA: conosciuto col nome di Reishi in Giappone, è utilizzato per la preparazione di tè e di integratori nutrizionali. Nella medicina cinese (chiamato Ling zhi) è stimato per le proprietà terapeutiche e viene usato per il colesterolo, la glicemia e per l'aritmia cardiaca. I corpi fruttiferi interi possono divenire soprammobili e/o composizioni “artistiche”.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/21_Ganoderma-lucidum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Ganoderma lucidum (Leyss.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi, di forma circolare, semicircolare, reniforme e/o flabelliforme, misurano 8-15 cm., con spessore massimo di 2 cm; la superficie superiore è zonata o solcata, rivestita da un sottile strato resinoso, lucido, simile a vernice o lacca, di color variabile dall’ocra, rosso, porpora, marrone, fino a nerastro, con il margine biancastro o giallastro. I tubuli sono solitamente monostratificati, corti, ocracei, con pori inizialmente color crema, poi giallastri e bruno tabacco, viranti al bruno scuro se toccati. Il gambo è eccentrico o laterale, concolore al cappello, irregolarmente noduloso e/o bitorzoluto. La carne (contesto) è coriaceo, suberoso, biancastro o ocraceo, con odore e sapore amaro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con altri funghi laccati quali Ganoderma resinaceum Boud. (vedi scheda); G. pfeifferi Bres., che è solitamente sessile; G. carnosum Pat., di grandi dimensioni; G. valesiacum Boud., che si sviluppa in montagna su larici. DOVE E QUANDO CRESCE: specie comune,si sviluppa alla base di latifoglie o su radici interrate. NOTA: conosciuto col nome di Reishi in Giappone, è utilizzato per la preparazione di tè e di integratori nutrizionali. Nella medicina cinese (chiamato Ling zhi) è stimato per le proprietà terapeutiche e viene usato per il colesterolo, la glicemia e per l’aritmia cardiaca. I corpi fruttiferi interi possono divenire soprammobili e/o composizioni “artistiche”.
![22_Ganoderma resinaceum Ganoderma resinaceum Boud. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono sessili o provvisti di un rudimentale gambo, reniformi e/o mensoliformi con diametro fino a 40-50 cm, la superficie superiore è solcata e crostosa, inizialmente lucida con colorazioni variabili tra il giallo e il marrone diviene poi bruna e opaca a maturazione; i margini sono prima biancastri e ispessiti poi si affinano e scuriscono. I tubuli sono pluristratificati di color giallastro poi bruno chiaro e bruno cannella, con pori rotondeggianti, concolori o leggermente più chiari. La carne coriaceo-suberosa di colore bruno-rossastro, più scura in prossimità dei tubuli. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: vedi scheda di Ganoderma lucidum (Leyss.) P.Karst. DOVE E QUANDO CRESCE: specie presente in molteplici ambienti, come per Ganoderma applanatum (vedi scheda) e G. adspersum (Schulzer) Donk. Il micelio di questo fungo riesce ad insediarsi nei tessuti viventi di quasi tutti gli alberi, con i corpi fruttiferi che compaiono alla base degli stessi, soprattutto su querce, sia caducifoglie che sempreverdi, ontani, platani, aceri, pioppi ecc. NOTA: le spore di questo fungo talvolta ricadono sulla superficie del cappello ricoprendolo completamente, come se fosse spolverato di cacao.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/22_Ganoderma-resinaceum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Ganoderma resinaceum Boud. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono sessili o provvisti di un rudimentale gambo, reniformi e/o mensoliformi con diametro fino a 40-50 cm, la superficie superiore è solcata e crostosa, inizialmente lucida con colorazioni variabili tra il giallo e il marrone diviene poi bruna e opaca a maturazione; i margini sono prima biancastri e ispessiti poi si affinano e scuriscono. I tubuli sono pluristratificati di color giallastro poi bruno chiaro e bruno cannella, con pori rotondeggianti, concolori o leggermente più chiari. La carne coriaceo-suberosa di colore bruno-rossastro, più scura in prossimità dei tubuli. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: vedi scheda di Ganoderma lucidum (Leyss.) P.Karst. DOVE E QUANDO CRESCE: specie presente in molteplici ambienti, come per Ganoderma applanatum (vedi scheda) e G. adspersum (Schulzer) Donk. Il micelio di questo fungo riesce ad insediarsi nei tessuti viventi di quasi tutti gli alberi, con i corpi fruttiferi che compaiono alla base degli stessi, soprattutto su querce, sia caducifoglie che sempreverdi, ontani, platani, aceri, pioppi ecc. NOTA: le spore di questo fungo talvolta ricadono sulla superficie del cappello ricoprendolo completamente, come se fosse spolverato di cacao.
![23_Gloeophyllum abietinum Gloeophyllum abietinum (Bull.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, da sessili ad aderenti al substrato di sviluppo, singoli o con più esemplari sovrapposti e saldati tra loro, fino a raggiungere anche 20-30 cm, con superficie sterile solcata, zonata, inizialmente tomentosa, villosa, indi scagliosa poi liscia negli esemplari maturi. Il colore varia dal bruno all'ocraceo e/o al nerastro, con il margine più chiaro. La parte fertile è lamellata, di colore bruno-ocraceo; le lamelle sono anastomosate con il filo pubescente, al margine del cappello sono presenti numerose lamellule (corte lamelle). La carne (contesto) è flessibile, coriacea. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: entità simili sono Gloeophyllum trabeum (Pers.) Murrill, che cresce in prevalenza su legno di latifoglia e possiede un imenio poroide irregolare; Gloeophyllum sepiarium (Wulfen) P.Karst., che ha margine del cappello rossastro, non presenta le lamellule e talvolta si sviluppa anche su legno di latifoglie oltre che su quello di conifere. DOVE E QUANDO CRESCE: specie pluriennale si sviluppa su ceppaie di conifere e/o su legname accatastato, assi e paleria.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/23_Gloeophyllum-abietinum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Gloeophyllum abietinum (Bull.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, da sessili ad aderenti al substrato di sviluppo, singoli o con più esemplari sovrapposti e saldati tra loro, fino a raggiungere anche 20-30 cm, con superficie sterile solcata, zonata, inizialmente tomentosa, villosa, indi scagliosa poi liscia negli esemplari maturi. Il colore varia dal bruno all’ocraceo e/o al nerastro, con il margine più chiaro. La parte fertile è lamellata, di colore bruno-ocraceo; le lamelle sono anastomosate con il filo pubescente, al margine del cappello sono presenti numerose lamellule (corte lamelle). La carne (contesto) è flessibile, coriacea. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: entità simili sono Gloeophyllum trabeum (Pers.) Murrill, che cresce in prevalenza su legno di latifoglia e possiede un imenio poroide irregolare; Gloeophyllum sepiarium (Wulfen) P.Karst., che ha margine del cappello rossastro, non presenta le lamellule e talvolta si sviluppa anche su legno di latifoglie oltre che su quello di conifere. DOVE E QUANDO CRESCE: specie pluriennale si sviluppa su ceppaie di conifere e/o su legname accatastato, assi e paleria.
![24_Hapalopilus rutilans 002 Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: fruttificazioni fino a 5-10 cm di diametro, attaccate al substrato (sessili) inizialmente globose poi semicircolari, reniformi, mensoliformi, con margine ottuso, ondulato. La superficie superiore è convessa, morbida, finemente feltrata poi glabra, opaca, color ocra, bruno cannella. La parte fertile presenta tubuli monostratificati di colore ocraceo scuro, con pori fini e rotondo-angolosi, concolori. La carne, di color ocra cannella con riflessi aranciati, è inizialmente molle e spugnosa, poi diventa fibrosa e fragile con l'essiccazione, ha odore gradevole come di anice o mandorle amare e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: vedi scheda di Fistulina hepatica (Schaeff.) With. Non reperite in Toscana, ma segnalate in altre regioni italiane, due specie affini di colore arancio e rosso: Hapalopilus croceus (Pers.) Donk (con corpi fruttiferi di notevoli dimensioni) e Erastia salmonicolor (Berk. & M.A.Curtis) Niemelä & Kinnunen, che cresce su pini. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno su tronchi o rami in decomposizione di latifoglie, soprattutto su legno di quercia. NOTA: se il carpoforo viene a contatto con idrato di potassio (KOH) o con ammoniaca (NH3) si colora istantaneamente di viola.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/24_Hapalopilus-rutilans-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill CARATTERI IDENTIFICATIVI: fruttificazioni fino a 5-10 cm di diametro, attaccate al substrato (sessili) inizialmente globose poi semicircolari, reniformi, mensoliformi, con margine ottuso, ondulato. La superficie superiore è convessa, morbida, finemente feltrata poi glabra, opaca, color ocra, bruno cannella. La parte fertile presenta tubuli monostratificati di colore ocraceo scuro, con pori fini e rotondo-angolosi, concolori. La carne, di color ocra cannella con riflessi aranciati, è inizialmente molle e spugnosa, poi diventa fibrosa e fragile con l’essiccazione, ha odore gradevole come di anice o mandorle amare e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: vedi scheda di Fistulina hepatica (Schaeff.) With. Non reperite in Toscana, ma segnalate in altre regioni italiane, due specie affini di colore arancio e rosso: Hapalopilus croceus (Pers.) Donk (con corpi fruttiferi di notevoli dimensioni) e Erastia salmonicolor (Berk. & M.A.Curtis) Niemelä & Kinnunen, che cresce su pini. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno su tronchi o rami in decomposizione di latifoglie, soprattutto su legno di quercia. NOTA: se il carpoforo viene a contatto con idrato di potassio (KOH) o con ammoniaca (NH3) si colora istantaneamente di viola.
![OLYMPUS DIGITAL CAMERA Heterobasidion annosum (Fr.) Bref. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, di forma irregolare e dimensioni fino a oltre 20-30 cm di lunghezza, ben aderenti al substrato di sviluppo o talvolta in rilievo e/o con peduncolo accennato; la superficie superiore è irregolare, diseguale, bitorzoluta, tubercolata, rugosa, solcata da striature più o meno concentriche, il colore è bruno, bruno-giallastro con tonalità anche nerastre, con margine più chiaro. I tubuli sono pluristratificati, di colore crema con pori angolosi, inizialmente biancastri poi tardivamente giallognoli. La carne è bianca, di consistenza prima suberosa poi legnosa, emana un odore acre ed ha gusto sgradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Heterobasidion abietinum Niemelä & Korhonen (con pori più piccoli e abete bianco come ospite) e Heterobasidion parviporum Niemelä & Korhonen (con pori ancora più piccoli e abete rosso come ospite) sono molti simili. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno alla base di aghifoglie, raramente su latifoglie (faggi). Viene considerata la specie patogena più aggressiva dell'emisfero boreale essendo agente di un intenso marciume radicale e di carie del cilindro centrale.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/25_Heterobasidion-annosum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Heterobasidion annosum (Fr.) Bref. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali, di forma irregolare e dimensioni fino a oltre 20-30 cm di lunghezza, ben aderenti al substrato di sviluppo o talvolta in rilievo e/o con peduncolo accennato; la superficie superiore è irregolare, diseguale, bitorzoluta, tubercolata, rugosa, solcata da striature più o meno concentriche, il colore è bruno, bruno-giallastro con tonalità anche nerastre, con margine più chiaro. I tubuli sono pluristratificati, di colore crema con pori angolosi, inizialmente biancastri poi tardivamente giallognoli. La carne è bianca, di consistenza prima suberosa poi legnosa, emana un odore acre ed ha gusto sgradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Heterobasidion abietinum Niemelä & Korhonen (con pori più piccoli e abete bianco come ospite) e Heterobasidion parviporum Niemelä & Korhonen (con pori ancora più piccoli e abete rosso come ospite) sono molti simili. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno alla base di aghifoglie, raramente su latifoglie (faggi). Viene considerata la specie patogena più aggressiva dell’emisfero boreale essendo agente di un intenso marciume radicale e di carie del cilindro centrale.
![26_Inocutis tamaricis 002 Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, pileati, sessili, inizialmente carnosi, spugnosi, fibrosi, diventano gessosi e fragili a maturazione. Raggiungono dimensioni medie di 12-15 × 8-10 cm con uno spessore fino a 4-5 cm. Presentano la superficie superiore ispida, senza zonature ma con striature più o meno evidenti, con margini arrotondati dapprima pubescenti poi glabri più chiari. I tubuli sono monostratificati, giallo bruni – bruno scuri, con uno spessore di 1-1,5 cm. La superficie poroide è bruno scura. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: dato il substrato di sviluppo esclusivo, difficilmente questa specie può essere confusa con altre. DOVE E QUANDO CRESCE: cresce come parassita dall'inizio dell'estate su Tamarix gallica L.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/26_Inocutis-tamaricis-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, pileati, sessili, inizialmente carnosi, spugnosi, fibrosi, diventano gessosi e fragili a maturazione. Raggiungono dimensioni medie di 12-15 × 8-10 cm con uno spessore fino a 4-5 cm. Presentano la superficie superiore ispida, senza zonature ma con striature più o meno evidenti, con margini arrotondati dapprima pubescenti poi glabri più chiari. I tubuli sono monostratificati, giallo bruni – bruno scuri, con uno spessore di 1-1,5 cm. La superficie poroide è bruno scura. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: dato il substrato di sviluppo esclusivo, difficilmente questa specie può essere confusa con altre. DOVE E QUANDO CRESCE: cresce come parassita dall’inizio dell’estate su Tamarix gallica L.
![27_Laetiporus sulphureus 1 Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill Gallina dei boschi, gallinaccio, grifone CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili (senza gambo) o provvisti di uno stipite rudimentale, di forma semicircolare, a ventaglio o cresta di gallo, con dimensioni fino a 40-50 cm di diametro. Si diversifica da altre entità lignicole per il colore giallo, giallo arancio della superficie superiore del cappello, che è rugosa, nodulosa e/o bitorzoluta e per la parte inferiore, quella fertile, giallo zolfo, costituita da tubuli corti e pori piccoli di forma rotondo-angolosa. La carne è bianca o giallina con odore gradevole e sapore acidulo, morbida negli esemplari giovani, diventa gessosa e fragile in quelli maturi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con esemplari giovani di Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst., che presenta la superficie superiore irsuta, di colore inizialmente arancio e che diventa rosso-marrone a maturazione mentre la superficie poroide è gialla. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in estate-autunno sia su latifoglie che conifere, con preferenza per il castagno e le querce, talvolta in esemplari a cappelli sovrapposti.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/27_Laetiporus-sulphureus-1.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill Gallina dei boschi, gallinaccio, grifone CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili (senza gambo) o provvisti di uno stipite rudimentale, di forma semicircolare, a ventaglio o cresta di gallo, con dimensioni fino a 40-50 cm di diametro. Si diversifica da altre entità lignicole per il colore giallo, giallo arancio della superficie superiore del cappello, che è rugosa, nodulosa e/o bitorzoluta e per la parte inferiore, quella fertile, giallo zolfo, costituita da tubuli corti e pori piccoli di forma rotondo-angolosa. La carne è bianca o giallina con odore gradevole e sapore acidulo, morbida negli esemplari giovani, diventa gessosa e fragile in quelli maturi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con esemplari giovani di Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst., che presenta la superficie superiore irsuta, di colore inizialmente arancio e che diventa rosso-marrone a maturazione mentre la superficie poroide è gialla. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in estate-autunno sia su latifoglie che conifere, con preferenza per il castagno e le querce, talvolta in esemplari a cappelli sovrapposti.
![28_Lentinus arcularius Lentinus arcularius (Batsch) Zmitr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello, di forma circolare, può raggiungere al massimo 6-7 cm, inizialmente è convesso poi piano con leggera depressione al centro. La superficie è ispida, villosa, finemente squamulosa, tende a diventare glabra e rugoso-screpolata negli esemplari maturi; il colore può variare dall'ocra, al nocciola o bruno giallastro, più scuro verso al centro. Il margine del cappello è involuto e presenta dei piccoli peli triangolari. I tubuli sono di colore inizialmente bianco crema poi ocracei, con pori larghi, allungati, di forma poligonale, concolori ai tubuli. Il gambo, più o meno centrale, è fibroso, coriaceo, finemente decorato da una punteggiatura ocra scuro, meno che alla base dove è liscio e di colore giallo-ocraceo. La carne è esigua, elastica, tenace, di color crema-biancastro, senza particolare odore e di sapore dolcidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: entità simili sono: Lentinus brumalis (Pers.) Zmitr., che ha la superficie superiore liscia o con ciuffi di peli sparsi, pori allineati radialmente; Lentinus substrictus (Bolton) Zmitr. & Kovalenko che presenta la superficie leggermente squamosa e finemente reticolata e margine finemente ciliato; Cerioporus meridionalis (A.David) Zmitr. & Kovalenko con superficie del cappello bruno-fuligginosa e stipite bruno-grigiastro tomentoso e fioccoso alla base, tipico di ambiente mediterraneo. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno morto di latifoglie, soprattutto di quercia e castagno.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/28_Lentinus-arcularius.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Lentinus arcularius (Batsch) Zmitr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: il cappello, di forma circolare, può raggiungere al massimo 6-7 cm, inizialmente è convesso poi piano con leggera depressione al centro. La superficie è ispida, villosa, finemente squamulosa, tende a diventare glabra e rugoso-screpolata negli esemplari maturi; il colore può variare dall’ocra, al nocciola o bruno giallastro, più scuro verso al centro. Il margine del cappello è involuto e presenta dei piccoli peli triangolari. I tubuli sono di colore inizialmente bianco crema poi ocracei, con pori larghi, allungati, di forma poligonale, concolori ai tubuli. Il gambo, più o meno centrale, è fibroso, coriaceo, finemente decorato da una punteggiatura ocra scuro, meno che alla base dove è liscio e di colore giallo-ocraceo. La carne è esigua, elastica, tenace, di color crema-biancastro, senza particolare odore e di sapore dolcidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: entità simili sono: Lentinus brumalis (Pers.) Zmitr., che ha la superficie superiore liscia o con ciuffi di peli sparsi, pori allineati radialmente; Lentinus substrictus (Bolton) Zmitr. & Kovalenko che presenta la superficie leggermente squamosa e finemente reticolata e margine finemente ciliato; Cerioporus meridionalis (A.David) Zmitr. & Kovalenko con superficie del cappello bruno-fuligginosa e stipite bruno-grigiastro tomentoso e fioccoso alla base, tipico di ambiente mediterraneo. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno morto di latifoglie, soprattutto di quercia e castagno.
![29_Lenzites betulinus 3 Lenzites betulinus (L.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, senza gambo, di forma semicircolare, di 6-8 cm di lunghezza per 4-5 cm di larghezza, con superficie superiore irsuta, tomentosa, solcata e zonata concentricamente, di colore variabile dal bianco grigiastro al grigio bruno, arancio o anche più scura e spesso con toni verdastri per la presenza di alghe che vi si insediano. La parte fertile è a lamelle irregolari e più o meno ramificate, di colore biancastro o ocraceo, disposte in modo radiale. La carne è bianca, fibrosa senza particolari caratteristiche organolettiche. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Cellulariella warnieri (vedi scheda) per la parte fertile a lamelle o con Trametes hirsuta (vedi scheda) per la superficie del cappello, ma che presenta imenio poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: fruttifica in gruppi di numerosi esemplari su legno morto di diverse latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/29_Lenzites-betulinus-3.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Lenzites betulinus (L.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, senza gambo, di forma semicircolare, di 6-8 cm di lunghezza per 4-5 cm di larghezza, con superficie superiore irsuta, tomentosa, solcata e zonata concentricamente, di colore variabile dal bianco grigiastro al grigio bruno, arancio o anche più scura e spesso con toni verdastri per la presenza di alghe che vi si insediano. La parte fertile è a lamelle irregolari e più o meno ramificate, di colore biancastro o ocraceo, disposte in modo radiale. La carne è bianca, fibrosa senza particolari caratteristiche organolettiche. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Cellulariella warnieri (vedi scheda) per la parte fertile a lamelle o con Trametes hirsuta (vedi scheda) per la superficie del cappello, ma che presenta imenio poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: fruttifica in gruppi di numerosi esemplari su legno morto di diverse latifoglie.
![30_Mensularia nodulosa 2 Mensularia nodulosa (Fr.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, nodulosi, e formano delle placche inizialmente isolate poi confluenti, appressate e tubercolate con dimensioni di 30-40 × 10-12 cm. I tubercoli presentano una superficie sterile vellutata, pruinosa, solcata o zonata, di color bruno ruggine con toni spesso giallastri. I tubuli sono molto corti bruni; la superficie poroide è bruno-giallastro- cannella, con pori angolosi e decorrenti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie del genere Stereum, che però hanno imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa come parassita su faggio e talvolta su esemplari deperenti di carpino o betulla.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/30_Mensularia-nodulosa-2.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Mensularia nodulosa (Fr.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, nodulosi, e formano delle placche inizialmente isolate poi confluenti, appressate e tubercolate con dimensioni di 30-40 × 10-12 cm. I tubercoli presentano una superficie sterile vellutata, pruinosa, solcata o zonata, di color bruno ruggine con toni spesso giallastri. I tubuli sono molto corti bruni; la superficie poroide è bruno-giallastro- cannella, con pori angolosi e decorrenti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie del genere Stereum, che però hanno imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa come parassita su faggio e talvolta su esemplari deperenti di carpino o betulla.
![31_Mensularia radiata Mensularia radiata (Sowerby) Lázaro Ibiza CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, pileati o talvolta resupinati, sessili, imbricati tra loro, raramente singoli, morbidi poi legnosi dopo essiccamento. Hanno dimensioni di 5-10 × 5-7 cm con spessore di 1-2 cm. La superficie superiore è rugosa, nodulosa, leggermente zonata, finemente tomentosa, inizialmente giallo brunastra poi assume toni bruno rossi o bruno tabacco e glabra a maturazione. I tubuli sono monostratificati con uno spessore di 0,5-0,8 cm, mentre la superficie poroide è prima grigio argenteo poi bruna e annerente alla pressione, i pori sono rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: si distingue da altre entità vicine per la caratteristica di avere i pori cangianti a seconda dell'incidenza della luce e la direzione della vista. DOVE E QUANDO CRESCE: è parassita di latifoglie, soprattutto si sviluppa sugli ontani.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/31_Mensularia-radiata.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Mensularia radiata (Sowerby) Lázaro Ibiza CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, pileati o talvolta resupinati, sessili, imbricati tra loro, raramente singoli, morbidi poi legnosi dopo essiccamento. Hanno dimensioni di 5-10 × 5-7 cm con spessore di 1-2 cm. La superficie superiore è rugosa, nodulosa, leggermente zonata, finemente tomentosa, inizialmente giallo brunastra poi assume toni bruno rossi o bruno tabacco e glabra a maturazione. I tubuli sono monostratificati con uno spessore di 0,5-0,8 cm, mentre la superficie poroide è prima grigio argenteo poi bruna e annerente alla pressione, i pori sono rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: si distingue da altre entità vicine per la caratteristica di avere i pori cangianti a seconda dell’incidenza della luce e la direzione della vista. DOVE E QUANDO CRESCE: è parassita di latifoglie, soprattutto si sviluppa sugli ontani.
![32_Meripilus giganteus 002 Meripilus giganteus (Pers.) P.Karst. Falsa grifola CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni di dimensione enorme che possono raggiungere il diametro di un metro e il peso di oltre 10 kg, formate da diversi cappelli sovrapposti fra loro e sviluppati da un'unica base (stipite), sono carnosi, coriacei, inizialmente di forma irregolare globoso-claviformi, poi a forma di petalo o ventaglio con superficie superiore zonata concentricamente, bruna, brono-rossiccia, fibrilloso-squamosa. La parte inferiore è biancastra, formata da pori minuti, rotondeggianti, annerenti alla pressione, con corti tubuli concolori. La carne è inizialmente morbida poi fibrosa e infine coriacea a maturazione, con odore fruttato-erbaceo e sapore acidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: confondibile con altri polipori di grossa taglia quali Grifola frondosa (Dicks.) Gray, che ha cappelli petaloidi, più piccoli, che si dipartono da uno stipite basale biancastro, e Polyporus umbellatus (Pers.) Fr., che presenta numerosi cappelli di forma circolare, su gambi originati da ripetute ramificazioni del gambo principale. Entrambi questi funghi sono di buona commestibilità. DOVE E QUANDO CRESCE: su ceppaie o radici di latifoglie varie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/32_Meripilus-giganteus-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Meripilus giganteus (Pers.) P.Karst. Falsa grifola CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni di dimensione enorme che possono raggiungere il diametro di un metro e il peso di oltre 10 kg, formate da diversi cappelli sovrapposti fra loro e sviluppati da un’unica base (stipite), sono carnosi, coriacei, inizialmente di forma irregolare globoso-claviformi, poi a forma di petalo o ventaglio con superficie superiore zonata concentricamente, bruna, brono-rossiccia, fibrilloso-squamosa. La parte inferiore è biancastra, formata da pori minuti, rotondeggianti, annerenti alla pressione, con corti tubuli concolori. La carne è inizialmente morbida poi fibrosa e infine coriacea a maturazione, con odore fruttato-erbaceo e sapore acidulo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: confondibile con altri polipori di grossa taglia quali Grifola frondosa (Dicks.) Gray, che ha cappelli petaloidi, più piccoli, che si dipartono da uno stipite basale biancastro, e Polyporus umbellatus (Pers.) Fr., che presenta numerosi cappelli di forma circolare, su gambi originati da ripetute ramificazioni del gambo principale. Entrambi questi funghi sono di buona commestibilità. DOVE E QUANDO CRESCE: su ceppaie o radici di latifoglie varie.
![33_Panellus stypticus Panellus stipticus (Bull.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta un cappello di 2-3 cm di diametro, semicircolare o a conchiglia, con superficie asciutta, vellutata, zonata, di colore bruno cannella, ocra giallastro e margine involuto e finemente villoso. Ha imenio formato da lamelle fitte unite da piccole vene di color inizialmente cannella poi più scure, queste sono ben aderenti al gambo che è corto, liscio, ingrossato in alto, di colore simile a quello del cappello. La carne è ocracea, esigua, elastica, di sapore amaro e astringente CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: quasi identico macroscopicamente è Panellus mitis (Pers.) Singer, che si sviluppa su legno di conifere e ha carne di sapore dolciastro. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa dalla primavera all'autunno inoltrato in gruppi di diversi esemplari, su legno morto di latifoglie e conifere. NOTA: si tratta di un fungo bioluminescente. A causa di un enzima in esso contenuto, energia chimica formatasi nell'imenio si trasforma in energia luminosa e dalle lamelle viene emesso un bagliore di luce gialla. Questo fenomeno è visibile solo nelle ore notturne.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/33_Panellus-stypticus.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Panellus stipticus (Bull.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta un cappello di 2-3 cm di diametro, semicircolare o a conchiglia, con superficie asciutta, vellutata, zonata, di colore bruno cannella, ocra giallastro e margine involuto e finemente villoso. Ha imenio formato da lamelle fitte unite da piccole vene di color inizialmente cannella poi più scure, queste sono ben aderenti al gambo che è corto, liscio, ingrossato in alto, di colore simile a quello del cappello. La carne è ocracea, esigua, elastica, di sapore amaro e astringente CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: quasi identico macroscopicamente è Panellus mitis (Pers.) Singer, che si sviluppa su legno di conifere e ha carne di sapore dolciastro. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa dalla primavera all’autunno inoltrato in gruppi di diversi esemplari, su legno morto di latifoglie e conifere. NOTA: si tratta di un fungo bioluminescente. A causa di un enzima in esso contenuto, energia chimica formatasi nell’imenio si trasforma in energia luminosa e dalle lamelle viene emesso un bagliore di luce gialla. Questo fenomeno è visibile solo nelle ore notturne.
![34_Perenniporia fraxinea Perenniporia fraxinea (Bull.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta carpofori pluriennali, sessili fino 30-40 cm di lunghezza per 15-20 cm di larghezza, singoli o concresciuti, imbricati, con orlo arrotondato, di colore inizialmente crema poi ocraceo-rossastro scuriscono fino a divenire quasi nerastri. La superficie superiore è molto irregolare, gibbosa, tuberculata, solcata, crostosa. L'imenio presenta tubuli pluristratificati ocracei e superficie poroide di colore grigio ocraceo con sfumature rosate, tende a scurire alla pressione o per essiccamento, con pori piccolo rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie del genere Ganoderma, ma differisce per le spore biancastre e non brune o color cacao. Inoltre il contesto a contatto del reattivo di Melzer (ioduro di potassio, iodio, acqua, cloralio idrato) assume una colorazione nerastra. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno alla base di latifoglie con preferenza per frassino, tiglio e pioppo.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/34_Perenniporia-fraxinea.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Perenniporia fraxinea (Bull.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta carpofori pluriennali, sessili fino 30-40 cm di lunghezza per 15-20 cm di larghezza, singoli o concresciuti, imbricati, con orlo arrotondato, di colore inizialmente crema poi ocraceo-rossastro scuriscono fino a divenire quasi nerastri. La superficie superiore è molto irregolare, gibbosa, tuberculata, solcata, crostosa. L’imenio presenta tubuli pluristratificati ocracei e superficie poroide di colore grigio ocraceo con sfumature rosate, tende a scurire alla pressione o per essiccamento, con pori piccolo rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con specie del genere Ganoderma, ma differisce per le spore biancastre e non brune o color cacao. Inoltre il contesto a contatto del reattivo di Melzer (ioduro di potassio, iodio, acqua, cloralio idrato) assume una colorazione nerastra. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno alla base di latifoglie con preferenza per frassino, tiglio e pioppo.
![35_Perenniporia ochroleuca 1 Perenniporia ochroleuca (Berk.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, isolati o imbricati, di piccole dimensioni, 3-5 cm di diametro e 1-1,5 cm di spessore, a forma di pulvino con attaccatura con breve pseudostipite, più o meno triangolari alla sezione. La superficie superiore è glabra, un po' laccata, solcata, zonata, di color ocra giallastro con zonature brunastre e più chiara al margine, il quale risulta ottuso e spesso. I tubuli sono monostratificati di color crema con superficie poroide più o meno biancastra o crema, i pori sono regolari, rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è inconfondibile sia per forma, dimensioni e la sezione triangolare. DOVE E QUANDO CRESCE: su legno morto di latifoglie, anche su rami di piccoli arbusti quali corbezzolo, mirto, erica e talvolta su ginepro.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/35_Perenniporia-ochroleuca-1.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Perenniporia ochroleuca (Berk.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono annuali, isolati o imbricati, di piccole dimensioni, 3-5 cm di diametro e 1-1,5 cm di spessore, a forma di pulvino con attaccatura con breve pseudostipite, più o meno triangolari alla sezione. La superficie superiore è glabra, un po’ laccata, solcata, zonata, di color ocra giallastro con zonature brunastre e più chiara al margine, il quale risulta ottuso e spesso. I tubuli sono monostratificati di color crema con superficie poroide più o meno biancastra o crema, i pori sono regolari, rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è inconfondibile sia per forma, dimensioni e la sezione triangolare. DOVE E QUANDO CRESCE: su legno morto di latifoglie, anche su rami di piccoli arbusti quali corbezzolo, mirto, erica e talvolta su ginepro.
![36_Phaeolus schweinitzii 3 Phaeolus schweinitzii (Fr.) Pat. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i carpofori nella fase iniziale di sviluppo sono di forma molto irregolare e variabile da globosi a nodulosi, claviformi, ecc, per poi appiattirsi divenendo più o meno circolari, semicircolari o reniformi, con dimensione massima di 35-40 cm. La superficie superiore è tomentosa, gibbosa, leggermente concava, ondulata, di colore inizialmente crema giallastro poi giallo zolfo, fino a bruno scuro, con il margine più chiaro e con toni giallo sulforini. L'imenio è formato da tubuli corti, monostratificati, decorrenti sul gambo, prima gialli poi verdi e infine bruno-nerastri, con pori irregolari angolosi o dedaleiformi, concolori, annerenti alla pressione. Il gambo è rudimentale, corto, irregolare, rugoso, eccentrico. La carne è fibrosa, spugnosa, fragile negli esemplari maturi, giallo bruna, ha odore acidulo e sapore amarognolo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: di facile riconoscimento potrebbe essere confuso nel primo stadio di sviluppo, con esemplari giovani di Meripilus giganteus (vedi scheda) che presentano analoghe caratteristiche morfologiche, però non hanno toni sulfurei, ma rossastri. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa dalla primavera all’autunno, singolarmente o a esemplari sovrapposti o saldati tra loro, su radici di aghifoglie viventi come parassita, continuando a fruttificare anche dopo la morte dell’ospite. È frequente osservarlo nei parchi pubblici su radici di cedri.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/36_Phaeolus-schweinitzii-3.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Phaeolus schweinitzii (Fr.) Pat. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i carpofori nella fase iniziale di sviluppo sono di forma molto irregolare e variabile da globosi a nodulosi, claviformi, ecc, per poi appiattirsi divenendo più o meno circolari, semicircolari o reniformi, con dimensione massima di 35-40 cm. La superficie superiore è tomentosa, gibbosa, leggermente concava, ondulata, di colore inizialmente crema giallastro poi giallo zolfo, fino a bruno scuro, con il margine più chiaro e con toni giallo sulforini. L’imenio è formato da tubuli corti, monostratificati, decorrenti sul gambo, prima gialli poi verdi e infine bruno-nerastri, con pori irregolari angolosi o dedaleiformi, concolori, annerenti alla pressione. Il gambo è rudimentale, corto, irregolare, rugoso, eccentrico. La carne è fibrosa, spugnosa, fragile negli esemplari maturi, giallo bruna, ha odore acidulo e sapore amarognolo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: di facile riconoscimento potrebbe essere confuso nel primo stadio di sviluppo, con esemplari giovani di Meripilus giganteus (vedi scheda) che presentano analoghe caratteristiche morfologiche, però non hanno toni sulfurei, ma rossastri. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa dalla primavera all’autunno, singolarmente o a esemplari sovrapposti o saldati tra loro, su radici di aghifoglie viventi come parassita, continuando a fruttificare anche dopo la morte dell’ospite. È frequente osservarlo nei parchi pubblici su radici di cedri.
![37_Phellinus pomaceus Phellinus pomaceus (Pers.) Maire CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali resupinati o pileati, sessili, nodulose, singole o imbricate, di 10-12 cm di diametro, con margine superiore ripiegato. La superficie superiore è inizialmente finemente vellutata, quindi glabra, solcata, di color bruno chiaro, bruno grigiastro con tendenza al nerastro. I margini, più chiari, sono ottusi. I tubuli sono pluristratificati, rossicci, con uno spessore per singolo strato di 2-3 mm. La superficie poroide è di color bruno tabacco con pori piccoli rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso nelle forme resupinate con Fomitiporia punctata (P.Karst.) Murrill, che è di dimensioni maggiori e con superficie poroide bruno cannella e ricoperta da una pruina biancastra. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno come parassita su susini, peschi, ciliegi, meli e peri.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/37_Phellinus-pomaceus.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Phellinus pomaceus (Pers.) Maire CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi pluriennali resupinati o pileati, sessili, nodulose, singole o imbricate, di 10-12 cm di diametro, con margine superiore ripiegato. La superficie superiore è inizialmente finemente vellutata, quindi glabra, solcata, di color bruno chiaro, bruno grigiastro con tendenza al nerastro. I margini, più chiari, sono ottusi. I tubuli sono pluristratificati, rossicci, con uno spessore per singolo strato di 2-3 mm. La superficie poroide è di color bruno tabacco con pori piccoli rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso nelle forme resupinate con Fomitiporia punctata (P.Karst.) Murrill, che è di dimensioni maggiori e con superficie poroide bruno cannella e ricoperta da una pruina biancastra. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno come parassita su susini, peschi, ciliegi, meli e peri.
![38_Polyporus tuberaster Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello che raggiunge i 15 cm di diametro, da biancastro a bruno-giallastro, inizialmente emisferico o reniforme, poi piano e infine imbutiforme a maturazione, ricoperto da squamette più scure disposte radialmente, con il margine sottile, ondulato e ripiegato verso il basso. La parte inferiore è formata da tubuli corti, bianco-crema, decorrenti sul gambo, con pori angolosi, allungati radialmente e/ poligonali, concolori ai tubuli. Il gambo centrale o laterale, spesso ricurvo, ocraceo con la base ispida e nerastra. La carne bianco-crema, tenera nei giovani esemplari poi coriacea, con odore è sapore gradevoli. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: può essere confuso con Cerioporus squamosus (vedi scheda) o, ma più difficilmente, con Neofavolus alveolaris (DC.) Sotome & T.Hatt., di taglia più piccola con cuticola di colore ocraceo-giallo o giallo-arancio, ricoperta da piccole squame brune e con superficie poroide di colore giallo, con i pori poligonali, molto ampi e allineati radialmente. DOVE E QUANDO CRESCE: in Toscana si sviluppa generalmente in aree costiere, su legno morto di latifoglie o da sclerozio. NOTA: il micelio di questa specie mentre si sviluppa può formare uno sclerozio anche di grandi dimensioni e peso (15-20 kg) inglobando detriti. Si tratta di un ammasso duro, globoso costituito da micelio, terra e sostanze organiche.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/38_Polyporus-tuberaster.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello che raggiunge i 15 cm di diametro, da biancastro a bruno-giallastro, inizialmente emisferico o reniforme, poi piano e infine imbutiforme a maturazione, ricoperto da squamette più scure disposte radialmente, con il margine sottile, ondulato e ripiegato verso il basso. La parte inferiore è formata da tubuli corti, bianco-crema, decorrenti sul gambo, con pori angolosi, allungati radialmente e/ poligonali, concolori ai tubuli. Il gambo centrale o laterale, spesso ricurvo, ocraceo con la base ispida e nerastra. La carne bianco-crema, tenera nei giovani esemplari poi coriacea, con odore è sapore gradevoli. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: può essere confuso con Cerioporus squamosus (vedi scheda) o, ma più difficilmente, con Neofavolus alveolaris (DC.) Sotome & T.Hatt., di taglia più piccola con cuticola di colore ocraceo-giallo o giallo-arancio, ricoperta da piccole squame brune e con superficie poroide di colore giallo, con i pori poligonali, molto ampi e allineati radialmente. DOVE E QUANDO CRESCE: in Toscana si sviluppa generalmente in aree costiere, su legno morto di latifoglie o da sclerozio. NOTA: il micelio di questa specie mentre si sviluppa può formare uno sclerozio anche di grandi dimensioni e peso (15-20 kg) inglobando detriti. Si tratta di un ammasso duro, globoso costituito da micelio, terra e sostanze organiche.
![39_Postia caesia 002 Postia caesia (Schrad.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: corpi fruttiferi annuali resupinati o pileati, sessili con margine superiore ripiegato. Misurano 3-5 cm di lunghezza per circa 1 cm di spessore, presentandosi singoli, imbricati o fusi lateralmente. La superficie superiore, se presente è zonata vellutata o tomentosa e assume colorazioni blu grigiastre, talvolta con toni bruni. I tubuli sono monostratificati di color bianco poi bluastri come pure la superficie poroide. I pori sono piccoli e rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Cyanosporus subcaesius (A.David) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai, che differisce soprattutto per caratteri microscopici. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno degradato di conifere e talvolta anche su legno di latifoglie quali faggi, pioppi e querce.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/39_Postia-caesia-002.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Postia caesia (Schrad.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: corpi fruttiferi annuali resupinati o pileati, sessili con margine superiore ripiegato. Misurano 3-5 cm di lunghezza per circa 1 cm di spessore, presentandosi singoli, imbricati o fusi lateralmente. La superficie superiore, se presente è zonata vellutata o tomentosa e assume colorazioni blu grigiastre, talvolta con toni bruni. I tubuli sono monostratificati di color bianco poi bluastri come pure la superficie poroide. I pori sono piccoli e rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: una specie simile è Cyanosporus subcaesius (A.David) B.K.Cui, L.L.Shen & Y.C.Dai, che differisce soprattutto per caratteri microscopici. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno degradato di conifere e talvolta anche su legno di latifoglie quali faggi, pioppi e querce.
![40_Pseudoinonotus dryadeus Pseudoinonotus dryadeus (Pers.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali che possono raggiungere notevoli dimensioni, 50 × 30 cm con uno spessore di 15, sessili, a pulvino o a mensola, con margine ottuso e ondulato. I carpofori sono singoli o imbricati e/o fusi lateralmente, di consistenza spugnosa nei giovani esemplari diventano coriacei e fibrosi a maturazione completata. La superficie sterile è finemente tomentosa, chiazzata, di colore variabile dall'ocraceo al bruno, al marrone fino al nerastro. Gli esemplari giovani essudano delle goccioline rossastre mentre in quelli maturi si forma una specie di crosta. I tubuli sono monostratificati lunghi da 5 a 20 cm, prima teneri poi coriacei di color bruno, bruno-rossiccio. La superficie poroide è giallastra poi bruna. I pori sono piccoli, più o meno rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Inocutis dryophila (Berk.) Fiasson & Niemelä, specie rara in Toscana, di dimensioni inferiori che produce singoli carpofori non alla base delle piante. Inoltre Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst. ha superficie superiore irsuta di colore arancio-rossastra e quella poroide giallo olivacea. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa alla base di querce ed è un parassita radicale molto attivo.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/40_Pseudoinonotus-dryadeus.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Pseudoinonotus dryadeus (Pers.) T.Wagner & M.Fisch. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali che possono raggiungere notevoli dimensioni, 50 × 30 cm con uno spessore di 15, sessili, a pulvino o a mensola, con margine ottuso e ondulato. I carpofori sono singoli o imbricati e/o fusi lateralmente, di consistenza spugnosa nei giovani esemplari diventano coriacei e fibrosi a maturazione completata. La superficie sterile è finemente tomentosa, chiazzata, di colore variabile dall’ocraceo al bruno, al marrone fino al nerastro. Gli esemplari giovani essudano delle goccioline rossastre mentre in quelli maturi si forma una specie di crosta. I tubuli sono monostratificati lunghi da 5 a 20 cm, prima teneri poi coriacei di color bruno, bruno-rossiccio. La superficie poroide è giallastra poi bruna. I pori sono piccoli, più o meno rotondeggianti. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confuso con Inocutis dryophila (Berk.) Fiasson & Niemelä, specie rara in Toscana, di dimensioni inferiori che produce singoli carpofori non alla base delle piante. Inoltre Inonotus hispidus (Bull.) P.Karst. ha superficie superiore irsuta di colore arancio-rossastra e quella poroide giallo olivacea. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa alla base di querce ed è un parassita radicale molto attivo.
![41_Pycnoporus cinnabarinus Pycnoporus cinnabarinus (Jacq.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali, pileati, sessili, appiattiti, singoli o a gruppi, di consistenza inizialmente soffice poi coriacea, suberosa negli esemplari secchi, di un vistoso color rosso cinabro. Raggiungono una lunghezza di 10-15 cm, una larghezza di 6-8 cm e uno spessore fino a 2 cm. La superficie superiore è prima pubescente poi glabra, liscia o rugosa, leggermente solcata o zonata, di color rosso cinabro con tendenza a sbiadire a maturazione. I tubuli sono monostratificati e di colore rosso aranciato. La superficie, poroide, è rosso vermiglio, rosso cinabro, con pori regolari, rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: altre specie simili hanno distribuzione tropicale o subtropicale, come ad esempio Pycnoporus sanguineus (L.) Murrill. DOVE E QUANDO CRESCE: specie saprofita, cresce in estate autunno principalmente su legno di faggio, ma anche su carpino, ciliegio e nocciolo.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/41_Pycnoporus-cinnabarinus.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Pycnoporus cinnabarinus (Jacq.) P.Karst. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali, pileati, sessili, appiattiti, singoli o a gruppi, di consistenza inizialmente soffice poi coriacea, suberosa negli esemplari secchi, di un vistoso color rosso cinabro. Raggiungono una lunghezza di 10-15 cm, una larghezza di 6-8 cm e uno spessore fino a 2 cm. La superficie superiore è prima pubescente poi glabra, liscia o rugosa, leggermente solcata o zonata, di color rosso cinabro con tendenza a sbiadire a maturazione. I tubuli sono monostratificati e di colore rosso aranciato. La superficie, poroide, è rosso vermiglio, rosso cinabro, con pori regolari, rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: altre specie simili hanno distribuzione tropicale o subtropicale, come ad esempio Pycnoporus sanguineus (L.) Murrill. DOVE E QUANDO CRESCE: specie saprofita, cresce in estate autunno principalmente su legno di faggio, ma anche su carpino, ciliegio e nocciolo.
![42_Rigidoporus ulmarius 2 Rigidoporus ulmarius (Sowerby) Imazeki CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi solitamente pluriennali, raramente annuali, sessili, mensolati di forma molto variabile a seconda dell'insediamento sulla pianta, inizialmente suberosi poi legnosi. La superficie superiore è dapprima tomentosa, poi glabra, solcata e bitorzoluta, di colore crema-ocraceo con sfumature grigiastre, con margine ottuso. I tubuli possono essere monostratificati o pluristratificati, sono di color rosa-ocraceo, rosa salmone, lunghi 0,5-1,5 cm a strato. La superficie, poroide, è rosata nei giovani esemplari per divenire più carica, rosa arancio e rosa brunastro a maturazione avvenuta. I pori sono molto piccoli, fitti, rotondeggianti o rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Rigidoporus crocatus (Pat.) Ryvarden è una specie simile, che non presenta toni rosati. Non è segnalata in Toscana ed è molto rara in tutta Europa; si sviluppa su conifere e talvolta latifoglie, tipico delle foreste del Nord America. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno soprattutto su olmi e pioppi, ma si può ritrovare anche su altre latifoglie, anche in parchi e giardini.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/42_Rigidoporus-ulmarius-2.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Rigidoporus ulmarius (Sowerby) Imazeki CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi solitamente pluriennali, raramente annuali, sessili, mensolati di forma molto variabile a seconda dell’insediamento sulla pianta, inizialmente suberosi poi legnosi. La superficie superiore è dapprima tomentosa, poi glabra, solcata e bitorzoluta, di colore crema-ocraceo con sfumature grigiastre, con margine ottuso. I tubuli possono essere monostratificati o pluristratificati, sono di color rosa-ocraceo, rosa salmone, lunghi 0,5-1,5 cm a strato. La superficie, poroide, è rosata nei giovani esemplari per divenire più carica, rosa arancio e rosa brunastro a maturazione avvenuta. I pori sono molto piccoli, fitti, rotondeggianti o rotondo-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Rigidoporus crocatus (Pat.) Ryvarden è una specie simile, che non presenta toni rosati. Non è segnalata in Toscana ed è molto rara in tutta Europa; si sviluppa su conifere e talvolta latifoglie, tipico delle foreste del Nord America. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno soprattutto su olmi e pioppi, ma si può ritrovare anche su altre latifoglie, anche in parchi e giardini.
![43_Sarcodontia pachyodon 2 Sarcodontia pachyodon (Pers.) Spirin CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili, singoli o imbricati con margine superiore ripiegato, con l'imenoforo decorrente, di dimensioni di 8-10 × 5-6 cm e spessore di 1-1.5 cm. La superficie sterile è inizialmente tomentosa poi liscia, bianco-crema. I tubuli sono visibili sola al margine della fruttificazione e hanno una lunghezza massima di 5-6 mm. L'imenoforo è irregolare, irpicoide-lamellato-labirintiforme, forma spesso aculei larghi e appiattiti, lunghi fino a 1-1,5 cm, di colore ocraceo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: data la forma dell'imenoforo, questa specie potrebbe essere confusa con altre idnoidi lignicole quali Irpex lacteus (Fr.) Fr. o Steccherinum ochraceum (Pers. ex J.F.Gmel.) Gray, che peròe non presentano tubuli e pori. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in autunno su latifoglie viventi, in Toscana è stato rinvenuto su querce e platani.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/43_Sarcodontia-pachyodon-2.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Sarcodontia pachyodon (Pers.) Spirin CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi annuali, sessili, singoli o imbricati con margine superiore ripiegato, con l’imenoforo decorrente, di dimensioni di 8-10 × 5-6 cm e spessore di 1-1.5 cm. La superficie sterile è inizialmente tomentosa poi liscia, bianco-crema. I tubuli sono visibili sola al margine della fruttificazione e hanno una lunghezza massima di 5-6 mm. L’imenoforo è irregolare, irpicoide-lamellato-labirintiforme, forma spesso aculei larghi e appiattiti, lunghi fino a 1-1,5 cm, di colore ocraceo. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: data la forma dell’imenoforo, questa specie potrebbe essere confusa con altre idnoidi lignicole quali Irpex lacteus (Fr.) Fr. o Steccherinum ochraceum (Pers. ex J.F.Gmel.) Gray, che peròe non presentano tubuli e pori. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa in autunno su latifoglie viventi, in Toscana è stato rinvenuto su querce e platani.
![44_Stereum hirsutum Stereum hirsutum (Willd.) Pers. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono privi di gambo, possono presentare un cappello di 1-3 cm o essere completamente aderenti al substrato di sviluppo. Se pileati, si presentano a forma di conchiglia o mensola, con orlo lobato e ondulato più chiaro del resto della superficie, che è, sinuosa, feltrata, irsuta, di colore giallo arancio, con zonature concentriche più scure. La parte fertile è più o meno liscia, giallo arancio negli esemplari giovani poi grigio bruna a maturazione. La carne è esigua, elastica, coriacea di colore giallo bruno, senza odori o sapori marcati. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è simile ad altri Stereum di analoghe dimensioni se ne diversifica per la superficie fortemente irsuta, come si deduce anche dal nome specifico. Inoltre è separabile da altri che virano al rosso se toccati e/o fratturati, come Stereum sanguinolentum (Alb. & Schwein.) Fr., S. gausapatum (Fr.) Fr. e S. rugosum Pers. DOVE E QUANDO CRESCE: uno tra i saprofiti lignicoli più diffusi, si sviluppa tutto l'anno, in numerosi esemplari ravvicinati e/o concresciuti su legno degradato di latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/44_Stereum-hirsutum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Stereum hirsutum (Willd.) Pers. CARATTERI IDENTIFICATIVI: i corpi fruttiferi sono privi di gambo, possono presentare un cappello di 1-3 cm o essere completamente aderenti al substrato di sviluppo. Se pileati, si presentano a forma di conchiglia o mensola, con orlo lobato e ondulato più chiaro del resto della superficie, che è, sinuosa, feltrata, irsuta, di colore giallo arancio, con zonature concentriche più scure. La parte fertile è più o meno liscia, giallo arancio negli esemplari giovani poi grigio bruna a maturazione. La carne è esigua, elastica, coriacea di colore giallo bruno, senza odori o sapori marcati. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: è simile ad altri Stereum di analoghe dimensioni se ne diversifica per la superficie fortemente irsuta, come si deduce anche dal nome specifico. Inoltre è separabile da altri che virano al rosso se toccati e/o fratturati, come Stereum sanguinolentum (Alb. & Schwein.) Fr., S. gausapatum (Fr.) Fr. e S. rugosum Pers. DOVE E QUANDO CRESCE: uno tra i saprofiti lignicoli più diffusi, si sviluppa tutto l’anno, in numerosi esemplari ravvicinati e/o concresciuti su legno degradato di latifoglie.
![45_Szczepkamyces campestris Szczepkamyces campestris (Quél.) Zmitr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali, sessili, pulvinati, convessi a forma di ellisse o più o meno circolari di dimensioni medie di 3-6 cm di lunghezza per 1-1,5 cm di spessore. La superficie poroide, l'unica esposta all'esterno è di colore crema ocraceo. I margini inizialmente sterili divengono fertili a maturazione passando dall'iniziale colorazione chiara all'imbrunimento negli esemplari maturi. I tubuli sono monostratificati e lunghi fino a 1,5 cm, con pori rotondeggiati-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: questa specie potrebbe essere confusa con Antrodiella romelli (Donk) Niemelä, che però presenta margini biancastri ben evidenti e pori molto irregolari, o con Antrodia ramentacea (Berk. & Broome) Donk, che ha pori più larghi rotondo-angolosi con tubuli molto corti. Queste specie sono discriminabili con certezza solo con il microscopio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno morto di varie latifoglie sia su branche morte che su rami a terra.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/45_Szczepkamyces-campestris.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Szczepkamyces campestris (Quél.) Zmitr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali, sessili, pulvinati, convessi a forma di ellisse o più o meno circolari di dimensioni medie di 3-6 cm di lunghezza per 1-1,5 cm di spessore. La superficie poroide, l’unica esposta all’esterno è di colore crema ocraceo. I margini inizialmente sterili divengono fertili a maturazione passando dall’iniziale colorazione chiara all’imbrunimento negli esemplari maturi. I tubuli sono monostratificati e lunghi fino a 1,5 cm, con pori rotondeggiati-angolosi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: questa specie potrebbe essere confusa con Antrodiella romelli (Donk) Niemelä, che però presenta margini biancastri ben evidenti e pori molto irregolari, o con Antrodia ramentacea (Berk. & Broome) Donk, che ha pori più larghi rotondo-angolosi con tubuli molto corti. Queste specie sono discriminabili con certezza solo con il microscopio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa su legno morto di varie latifoglie sia su branche morte che su rami a terra.
![46_Tapinella atrotomentosa Tapinella atrotomentosa (Batsch) Šutara CARATTERI IDENTIFICATIVI: Il cappello misura 8-20 cm di diametro (eccezionalmente anche oltre 30 cm) e presenta spesso il margine arrotolato su se stesso. La cuticola è asciutta, interamente separabile e di colore ocra-bruno, con a volte tonalità più o meno rossastre. Le lamelle sono fitte e decorrenti, di colore dapprima crema poi giallastre, si separano facilmente dalla carne e si macchiano di bruno allo sfregamento. Il gambo è robusto, spesso eccentrico o laterale, corto rispetto al diametro del cappello, ricoperto da una tomentosità bruno-nerastra. La carne è giallastra e tende a virare dapprima al rosa poi al brunastro, ha sapore amarognolo e odore sgradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: fungo con caratteri peculiari ben marcati è di facile identificazione. Potrebbe comunque essere confuso da giovane con Neolentinus cyathiformis (Schaeff.) Della Magg. & Trassin., che però si sviluppa su latifoglie, ha gambo ocraceo non tomentoso e lamelle crema-ocracee con il filo seghettato. DOVE E QUANDO CRESCE: fruttifica dalla primavera all'autunno su legno morto di aghifoglie o anche sul tronco di piante deperenti.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/46_Tapinella-atrotomentosa.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Tapinella atrotomentosa (Batsch) Šutara CARATTERI IDENTIFICATIVI: Il cappello misura 8-20 cm di diametro (eccezionalmente anche oltre 30 cm) e presenta spesso il margine arrotolato su se stesso. La cuticola è asciutta, interamente separabile e di colore ocra-bruno, con a volte tonalità più o meno rossastre. Le lamelle sono fitte e decorrenti, di colore dapprima crema poi giallastre, si separano facilmente dalla carne e si macchiano di bruno allo sfregamento. Il gambo è robusto, spesso eccentrico o laterale, corto rispetto al diametro del cappello, ricoperto da una tomentosità bruno-nerastra. La carne è giallastra e tende a virare dapprima al rosa poi al brunastro, ha sapore amarognolo e odore sgradevole. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: fungo con caratteri peculiari ben marcati è di facile identificazione. Potrebbe comunque essere confuso da giovane con Neolentinus cyathiformis (Schaeff.) Della Magg. & Trassin., che però si sviluppa su latifoglie, ha gambo ocraceo non tomentoso e lamelle crema-ocracee con il filo seghettato. DOVE E QUANDO CRESCE: fruttifica dalla primavera all’autunno su legno morto di aghifoglie o anche sul tronco di piante deperenti.
![47_Tapinella panuoides Tapinella panuoides (Fr.) E.-J.Gilbert CARATTERI IDENTIFICATIVI: possiede un cappello inizialmente spatolato o a petalo, regolare, poi flabelliforme, con margine ondulato e ripiegato sulle lamelle, con diametro fino a 7-8 cm, finemente feltrato, di colore prima giallo chiaro poi giallo bruno o olivastro, più chiaro al margine. La parte fertile presenta lamelle fitte, sinuose, biforcate e congiunte tra loro da venature, facilmente separabili dalla carne, da giallo arancio a bruno ruggine a maturazione. Il gambo è corto, rudimentale, laterale, concolore al cappello, feltroso alla base. La carne è bianco-giallastra, molle, elastica, con odore poco pronunciato e sapore dolce. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: molto simile è Paxillus ionipus Quél., che si differenzia per la base del gambo viola. Potrebbe essere confuso anche con Phyllotopsis nidulans (Pers.) Singer, che presenta un cappello finemente vellutato di color albicocca e imenio con lamelle spaziate di color giallo arancio, regolari; inoltre le sue spore in massa sono bianco rosate e non brune come in Tapinella panuoides. DOVE E QUANDO CRESCE: i corpi fruttiferi sono prodotti in estate-autunno, in esemplari singoli o ravvicinati su legno di conifere.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/47_Tapinella-panuoides.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Tapinella panuoides (Fr.) E.-J.Gilbert CARATTERI IDENTIFICATIVI: possiede un cappello inizialmente spatolato o a petalo, regolare, poi flabelliforme, con margine ondulato e ripiegato sulle lamelle, con diametro fino a 7-8 cm, finemente feltrato, di colore prima giallo chiaro poi giallo bruno o olivastro, più chiaro al margine. La parte fertile presenta lamelle fitte, sinuose, biforcate e congiunte tra loro da venature, facilmente separabili dalla carne, da giallo arancio a bruno ruggine a maturazione. Il gambo è corto, rudimentale, laterale, concolore al cappello, feltroso alla base. La carne è bianco-giallastra, molle, elastica, con odore poco pronunciato e sapore dolce. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: molto simile è Paxillus ionipus Quél., che si differenzia per la base del gambo viola. Potrebbe essere confuso anche con Phyllotopsis nidulans (Pers.) Singer, che presenta un cappello finemente vellutato di color albicocca e imenio con lamelle spaziate di color giallo arancio, regolari; inoltre le sue spore in massa sono bianco rosate e non brune come in Tapinella panuoides. DOVE E QUANDO CRESCE: i corpi fruttiferi sono prodotti in estate-autunno, in esemplari singoli o ravvicinati su legno di conifere.
![48_Trametes gibbosa Trametes gibbosa (Pers.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta mediamente fruttificazioni annuali a forma di mensola fino a 15-20 cm di diametro e spessi 3-4 cm, con superficie superiore pubescente, zonata, solcata, tubercolata, gibbosa, di colore bianco sporco o crema ocraceo. I tubuli possono essere a uno o più strati e hanno colorazioni dal biancastro all'ocra chiaro, con pori sinuosi, tipicamente rettangolari allungati, leggermente più chiari dei tubuli. La carne è coriacea, fibrosa, suberosa, di colore biancastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: difficilmente confondibile con altre Trametes, per le maggiori dimensioni e per la superficie poroide caratteristica. DOVE E QUANDO CRESCE: specie annuale, fruttifica tutto l’anno su tronchi e ceppaie di latifoglie. NOTE: questa e le specie affini del genere Trametes sono caratterizzate da colorazioni chiare, con superficie superiore più o meno pubescente/irsuta, l'assenza di gambo, l'imenio poroide. Non sono funghi commestibili, per la loro consistenza suberosa o legnosa. Spesso vengono colonizzati sia da alghe, che gli conferiscono sfumature verdastre, sia da insetti, analogamente ad altri polipori (vedi scheda di Piptoporus betulinus).](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/48_Trametes-gibbosa.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trametes gibbosa (Pers.) Fr. CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta mediamente fruttificazioni annuali a forma di mensola fino a 15-20 cm di diametro e spessi 3-4 cm, con superficie superiore pubescente, zonata, solcata, tubercolata, gibbosa, di colore bianco sporco o crema ocraceo. I tubuli possono essere a uno o più strati e hanno colorazioni dal biancastro all’ocra chiaro, con pori sinuosi, tipicamente rettangolari allungati, leggermente più chiari dei tubuli. La carne è coriacea, fibrosa, suberosa, di colore biancastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: difficilmente confondibile con altre Trametes, per le maggiori dimensioni e per la superficie poroide caratteristica. DOVE E QUANDO CRESCE: specie annuale, fruttifica tutto l’anno su tronchi e ceppaie di latifoglie. NOTE: questa e le specie affini del genere Trametes sono caratterizzate da colorazioni chiare, con superficie superiore più o meno pubescente/irsuta, l’assenza di gambo, l’imenio poroide. Non sono funghi commestibili, per la loro consistenza suberosa o legnosa. Spesso vengono colonizzati sia da alghe, che gli conferiscono sfumature verdastre, sia da insetti, analogamente ad altri polipori (vedi scheda di Piptoporus betulinus).
![49_Trametes hirsuta Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni semicircolari, singole o sovrapposte, di dimensioni medie di 6-10 cm di larghezza e uno spessore di 1-2 cm. La superficie superiore è irsuta, ispida, solcata, concentricamente zonata, di colore grigio bruno, grigio verdastro. I tubuli sono corti, monostratificati di colore bianco crema, con pori rotondo angolosi, concolori ai tubuli diventano grigiastri a maturazione. La carne è fibrosa, biancastra e attraversata da una sottile linea nera; non presenta particolari odori o sapori. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Trametes pubescens (vedi scheda), che però non presenta tonalità grigio verdastre nel tomento. Più difficile la confusione con Trametes gibbosa (vedi scheda), dalla superficie del cappello meno pelosa e con imenio a pori rettangolari allungati. DOVE E QUANDO CRESCE: è reperibile tutto l'anno su tronchi degradati di latifoglie.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/49_Trametes-hirsuta.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni semicircolari, singole o sovrapposte, di dimensioni medie di 6-10 cm di larghezza e uno spessore di 1-2 cm. La superficie superiore è irsuta, ispida, solcata, concentricamente zonata, di colore grigio bruno, grigio verdastro. I tubuli sono corti, monostratificati di colore bianco crema, con pori rotondo angolosi, concolori ai tubuli diventano grigiastri a maturazione. La carne è fibrosa, biancastra e attraversata da una sottile linea nera; non presenta particolari odori o sapori. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: potrebbe essere confusa con Trametes pubescens (vedi scheda), che però non presenta tonalità grigio verdastre nel tomento. Più difficile la confusione con Trametes gibbosa (vedi scheda), dalla superficie del cappello meno pelosa e con imenio a pori rettangolari allungati. DOVE E QUANDO CRESCE: è reperibile tutto l’anno su tronchi degradati di latifoglie.
![50_Trametes pubescens Trametes pubescens (Schumach.) Pilát CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello al massimo di 8-10 cm di diametro per 1-1,5 cm. Di spessore, semicircolare o a forma di conchiglia e/o ventaglio, con la superficie vellutata, di colore bianco crema o ocraceo chiaro, con zonature più scure. I tubuli sono monostratificati, biancastri, con pori piccoli, rotondi o rotondo-angolosi, inizialmente color crema poi ocracei a maturazione. La carne è bianca, fibrosa, coriacea, senza particolari caratteristiche organolettiche. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: confondibile con Trametes hirsuta (vedi scheda), Trametes suaveolens (L.) Fr. (che emette un caratteristico profumo di anice) e/o Pilatotrama ljubarskyi (Pilát) Zmitrovich, che presenta corpi fruttiferi triangolari, con superficie convessa, bitorzoluta e con toni giallastri.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/50_Trametes-pubescens.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trametes pubescens (Schumach.) Pilát CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha un cappello al massimo di 8-10 cm di diametro per 1-1,5 cm. Di spessore, semicircolare o a forma di conchiglia e/o ventaglio, con la superficie vellutata, di colore bianco crema o ocraceo chiaro, con zonature più scure. I tubuli sono monostratificati, biancastri, con pori piccoli, rotondi o rotondo-angolosi, inizialmente color crema poi ocracei a maturazione. La carne è bianca, fibrosa, coriacea, senza particolari caratteristiche organolettiche. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: confondibile con Trametes hirsuta (vedi scheda), Trametes suaveolens (L.) Fr. (che emette un caratteristico profumo di anice) e/o Pilatotrama ljubarskyi (Pilát) Zmitrovich, che presenta corpi fruttiferi triangolari, con superficie convessa, bitorzoluta e con toni giallastri.
![51_Trametes trogii Trametes trogii Berk. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali con dimensioni da 5 a 10 cm di diametro, inizialmente ben aderenti al substrato di sviluppo, poi più in rilievo con spessore fino a 3-4 cm, solitamente organizzati in più esemplari concresciuti e/o sovrapposti, di forma irregolare, prima nodulosa poi come a cuscino, con margine ottuso e superficie superiore ispida, irsuta con peli disposti a ciuffi, non regolarmente zonata, di colore ocraceo-brunastro e/o ruggine e cannella, talvolta anche con toni grigi. I tubuli sono corti, stratificati, biancastro-ocracei, con pori più o meno rotondeggianti concolori, se toccati si colorano di rosa. La carne è coriacea, fibrosa, di colore crema, con odore gradevole, quasi aromatico e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Coriolopsis gallica (Fr.) Ryvarden è molto simile, ed è possibile diversificarla con certezza solo utilizzando l'idrato di potassio (KOH) sul contesto (carne): in C. gallica diventa nero, mentre in T. trogi rimane immutato. Peraltro, nei tronchi a terra C. gallica si sviluppa preferibilmente nella loro parte inferiore e tende come a fasciarli. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l'anno, prevalentemente in senso verticale con numerosi esemplari sovrapposti o quasi resupinato, su tronchi in piedi o abbattuti di pioppi e salici.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/51_Trametes-trogii.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trametes trogii Berk. CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha corpi fruttiferi annuali con dimensioni da 5 a 10 cm di diametro, inizialmente ben aderenti al substrato di sviluppo, poi più in rilievo con spessore fino a 3-4 cm, solitamente organizzati in più esemplari concresciuti e/o sovrapposti, di forma irregolare, prima nodulosa poi come a cuscino, con margine ottuso e superficie superiore ispida, irsuta con peli disposti a ciuffi, non regolarmente zonata, di colore ocraceo-brunastro e/o ruggine e cannella, talvolta anche con toni grigi. I tubuli sono corti, stratificati, biancastro-ocracei, con pori più o meno rotondeggianti concolori, se toccati si colorano di rosa. La carne è coriacea, fibrosa, di colore crema, con odore gradevole, quasi aromatico e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Coriolopsis gallica (Fr.) Ryvarden è molto simile, ed è possibile diversificarla con certezza solo utilizzando l’idrato di potassio (KOH) sul contesto (carne): in C. gallica diventa nero, mentre in T. trogi rimane immutato. Peraltro, nei tronchi a terra C. gallica si sviluppa preferibilmente nella loro parte inferiore e tende come a fasciarli. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa tutto l’anno, prevalentemente in senso verticale con numerosi esemplari sovrapposti o quasi resupinato, su tronchi in piedi o abbattuti di pioppi e salici.
![52_Trametes versicolor Trametes versicolor (L.) Lloyd CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi a ventaglio, sottili, ondulati, fino a 7-8 cm di diametro, con superficie molto zonata, vellutata, che presenta colorazioni variopinte anche nello stesso carpoforo, dal grigio, al verdastro, al bluastro, all'ocra, crema, marrone, nerastro. I tubuli sono inizialmente biancastri poi ocra giallastri negli esemplari vecchi, hanno uno spessore massimo di 1,5 mm, con pori piccoli, concolori, rotondeggianti o leggermente angolosi. Il contesto (carne) è veramente sottile, biancastro, con una linea nera che lo separa dalla superficie, con odore come di muschio e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Questa specie è molto simile a Trametes ochracea (Pers.) Gilb. & Ryvarden e a T. versicolor. Bjerkandera adusta (Willd.) P.Karst. Si distingue per le colorazioni grigie sia della superficie sia dei pori, che talvolta assumono tinte veramente scure. Confondibile, per la superficie del cappello, anche con diverse entità del genere Stereum, ma queste hanno tutte l'imenio liscio e non poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: specie comunissima, si sviluppa tutto l'anno su legno di latifoglie, talvolta anche su piante deperienti, raramente su conifere. NOTA: il fungo è utilizzato in preparati medicinali per le sue proprietà immunostimolanti, antivirali e anticancerogene.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/52_Trametes-versicolor.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trametes versicolor (L.) Lloyd CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi a ventaglio, sottili, ondulati, fino a 7-8 cm di diametro, con superficie molto zonata, vellutata, che presenta colorazioni variopinte anche nello stesso carpoforo, dal grigio, al verdastro, al bluastro, all’ocra, crema, marrone, nerastro. I tubuli sono inizialmente biancastri poi ocra giallastri negli esemplari vecchi, hanno uno spessore massimo di 1,5 mm, con pori piccoli, concolori, rotondeggianti o leggermente angolosi. Il contesto (carne) è veramente sottile, biancastro, con una linea nera che lo separa dalla superficie, con odore come di muschio e sapore dolciastro. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: Questa specie è molto simile a Trametes ochracea (Pers.) Gilb. & Ryvarden e a T. versicolor. Bjerkandera adusta (Willd.) P.Karst. Si distingue per le colorazioni grigie sia della superficie sia dei pori, che talvolta assumono tinte veramente scure. Confondibile, per la superficie del cappello, anche con diverse entità del genere Stereum, ma queste hanno tutte l’imenio liscio e non poroide. DOVE E QUANDO CRESCE: specie comunissima, si sviluppa tutto l’anno su legno di latifoglie, talvolta anche su piante deperienti, raramente su conifere. NOTA: il fungo è utilizzato in preparati medicinali per le sue proprietà immunostimolanti, antivirali e anticancerogene.
![53_Trichaptum biforme Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni annuali, sessili, coriacee, petaloidi, imbricate, sottili, di dimensioni fino a 6-8 cm di diametro. La superficie superiore è vellutata, concentricamente zonata, di color bruno lilacino, ocra e crema. I tubuli sono color crema e hanno uno spessore di 1-1,5 mm. La superficie poroide è violacea e sbiadisce al brunastro a maturazione. I pori sono irregolari, angoloso-sinuosi fino a irpiciformi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: questa specie potrebbe essere confusacon entità simili macroscopicamente del genere Trametes, che però presentano imenio poroide regolare e senza toni violacei, o specie del genere Xylobolus, che hanno superficie superiore simile ma imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa prevalentemente su legno di querce, raramente su pioppi.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/53_Trichaptum-biforme.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: ha fruttificazioni annuali, sessili, coriacee, petaloidi, imbricate, sottili, di dimensioni fino a 6-8 cm di diametro. La superficie superiore è vellutata, concentricamente zonata, di color bruno lilacino, ocra e crema. I tubuli sono color crema e hanno uno spessore di 1-1,5 mm. La superficie poroide è violacea e sbiadisce al brunastro a maturazione. I pori sono irregolari, angoloso-sinuosi fino a irpiciformi. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: questa specie potrebbe essere confusacon entità simili macroscopicamente del genere Trametes, che però presentano imenio poroide regolare e senza toni violacei, o specie del genere Xylobolus, che hanno superficie superiore simile ma imenio liscio. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa prevalentemente su legno di querce, raramente su pioppi.
![54_Trichaptum fuscoviolaceum Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi resupinati o con margine superiore ripiegato, sessili, sottili, singoli o imbricati, singolarmente di piccole dimensioni (2-3 × 1-1,5 cm), ma che formano estese placche sui tronchi. La superficie superiore è vellutata, rugosa, più o meno zonata, di colore grigio chiaro con il margine violetto. I tubuli sono lacerati-lamellati spessi fino a 2-4 mm. L'imenoforo è di colore violetto e diventa brunastro a maturazione. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: specie simile è Trichaptum abietinum (Pers. ex J.F.Gmel.) Ryvarden, che si sviluppa su conifere varie e differisce soprattutto per l'imenoforo con pori irregolari rotondo-angolosi, talvolta irpicoidi ma non lacerato-lamellato. Potrebbe essere confuso anche con Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden, che però cresce su latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa soprattutto sulla corteccia di pini sia su tronchi in piedi che a terra.](https://i0.wp.com/www.ortomuseobot.sma.unipi.it/wp-content/uploads/2020/11/54_Trichaptum-fuscoviolaceum.jpg?w=352&h=352&crop=1&ssl=1)
Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb.) Ryvarden CARATTERI IDENTIFICATIVI: presenta corpi fruttiferi resupinati o con margine superiore ripiegato, sessili, sottili, singoli o imbricati, singolarmente di piccole dimensioni (2-3 × 1-1,5 cm), ma che formano estese placche sui tronchi. La superficie superiore è vellutata, rugosa, più o meno zonata, di colore grigio chiaro con il margine violetto. I tubuli sono lacerati-lamellati spessi fino a 2-4 mm. L’imenoforo è di colore violetto e diventa brunastro a maturazione. CONFRONTO CON ALTRE SPECIE: specie simile è Trichaptum abietinum (Pers. ex J.F.Gmel.) Ryvarden, che si sviluppa su conifere varie e differisce soprattutto per l’imenoforo con pori irregolari rotondo-angolosi, talvolta irpicoidi ma non lacerato-lamellato. Potrebbe essere confuso anche con Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden, che però cresce su latifoglie. DOVE E QUANDO CRESCE: si sviluppa soprattutto sulla corteccia di pini sia su tronchi in piedi che a terra.